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Geoff Farina
New Salt

Geoff Farina è un nome che a molti richiama immediatamente alla mente il gruppo nella cui palestra si è forgiato, e nel cui seno ha dato forma ad un insieme di sonorità particolarissime sviluppatesi nell'arco di circa dodici lunghi anni: gli statunitensi Karate. Dopo aver ufficializzato la cessazione di questa lunga ed importante pagina musicale di uno dei gruppi più interessanti ed imprevedibili della scena rock off ed indipendente internazionale, nell'autunno del 2005 si sono sparse voci incontrollate circa l'uscita di un nuovo lavoro che avrebbe visto Geoff Farina frontman indiscusso.
L'attenzione degli ammiratori dei Karate si è elevata immediatamente e le loro orecchie hanno cominciato a fremere: all'orizzonte era previsto l'arrivo di nuova linfa vitale.
Per la realizzazione di New Salt, pubblicato per la giovane ma interessantissima etichetta cesenate Xeng che già nel suo carniere poteva vantare un grosso titolo quale The Way Of The Animal Powers degli ZU, si è avvalso della collaborazione di Luther Gray alla batteria e Dan Littleton alla chitarra.
Insieme danno vita alla stesura di un lavoro relativamente minuto costituito da sette pezzi ove, sin dall'esordio affidato al brano di circa tre minuti dal titolo Harmonia, si avverte il riecheggiare all'interno di un'epoca, un passato ormai millenario. Per converso nella title-track New Salt, lunga ben oltre i tredici minuti, il versante jazz meglio esplorato durante l'era Karate ritona in auge prepotentemente con il prezioso fardello della virtuosità di Geoff Farina alla sei corde elettrica.
Il risultato è un excursus strettamente tecnico, con divagazioni in molteplici ambientazioni sonore e sperimentazioni chitarristiche, soli accorati o solo apparentemente sconnessi in cui sarebbe possibile rinvenire innumerevoli influenze: Philippe Catherine, Jimi Hendrix, Philippe Glass per dirne alcune.
Il succo dell'album è di conseguenza un intreccio di atmosfere sonore, scherzi musicali, jazz sotteso e tecnica talora a livelli notevoli ma anche fiotti noise, disvelate aperture che soltanto la classificazione più mortificante costringe a qualificare post rock.
Ad ogni buon conto si può parlare di una piccola sorpresa musicale in quanto New Salt suona familiare dopo alcuni ascolti pur essendo nato dopo solo qualche sparuta performance dal vivo dei tre musicisti alle prese con l'accompagnamento sonoro di spezzoni di film muti: Film di Samuel Beckett, Emak Bakia di Man Ray e Un Chat d'Amour di Jean Genet, all'interno della cornice di alcuni festival d'arte europea.
Solo sette titoli, dicevamo, alla resa dei conti, di cui solo tre oltrepassano i sette minuti, ed è all'interno di queste tappe che viene declinato jazz-rock improvvisato, magari non immediatamente accessibile agli amanti del rock in senso stretto alle prese con Pouring Water On Stone, talora più accessibile, prevalentemente nei pezzi ascrivibili alla penna di Geoff Farina quali Point Judith.
New Salt è un lavoro convincente in ogni sua parte, merito di sette ambientazioni sonore esattamente strutturate da tre notevoli musicisti. Inoltre la soluzione di un disco integralmente strumentale fornisce a Geoff Farina maggiori vie di fuga in grado di liberare la sua ragguardevole abilità nella sperimentazione sonora, permettendogli altresì di coagulare due universi musicali, a torto ritenuti inconciliabili, quello jazz e quello più marcatamente indie.



Geoff Farina: Chitarra
Dan Littleton: Chitarra, armonium
Luther Gray: Batteria

Anno: 2005
Label: Xeng
Genere: Post Rock

Track Listing:
01. Harmonia
02. New Salt
03. Liquor Store
04. Song For Che
05. Point Judith
06. Couch Arizona
07. Pouring Water On Stone

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