L'opera seconda del collettivo romano El Topo (da uno dei classici del regista visionario Jodorowsky) è l'ennesima prova della vitalità e ancora più importante di questi questi tempi, qualità che da quasi una decade regna nel nostro paese nell'affollato e contraddittorio settore/calderone del “post- rock”, di fatto una delle scene più eccitanti a livello internazionale.
Il lignaggio di appartenenza è quello della Chicago di Tortoise (e attraverso questi, ma non solo, arricchita di spunti kraut-rock e à la Steve Reich) qui rielaborato in maniera abbastanza personale e al passo coi tempi. Le tortuose escursioni di “Tosca” e la title-track (in crescendo) non perdono per un attimo di immediatezza e lucidità, rese se possibile ancora più instabili (e, invero, godibili) dagli innesti di elettronica e dalle ritmiche impregnate di cool jazz. Le tracce più “tortoisiane” come “Sonics” e “Crew'N'C” esibiscono dinamiche molto più esuberanti (e accattivanti) di quelle dei maestri. Dal canto suo Andrea Biondi in “Seicento Giri Carico Frontale” fa risorgere con successo Lionel Hampton nell'era dell'effettistica digitale applicata al rock più spericolato e “avant” (l'era di Tv On The Radio e, soprattutto, Battles per intenderci). Nel complesso il disco si fa forte di una rinuncia alla melodrammaticità quanto all'accademismo, scelta che esalta e rende la già fluida ed impeccabile esecuzione di pezzi complessi come “Telegraph Dakar” (una sarabanda percussiva), “Scelsi” (improbabile collage/tributo, carico di un irresistibile ironia) o “Errore Meccanico” (la cui introduzione è di fatto una minisinfonia per tibri) un'esperienza appagante per i sensi e al contempo mai banale per la mente. A quanto pare gli El Topo di questo “Pigiama Psicoattivo” non sono stati in grado di seguire il monito che riecheggia durante il film da cui prendono il nome: “Troppa perfezione è un errore”. Tanto meglio noi. Sicuramente uno dei migliori lavori che mi sia capitato di ascoltare in questo 2008. I
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Adriano Lanzi: Chitarra, elettronica Anno: 2008 |