Home Recensioni Album ZU - The Way Of The Animal Powers

ZU
The Way Of The Animal Powers

Uscito quasi contemporaneamente al bel lavoro di Geoff Farina dal titolo New Salt, The Way Of The Animal Powers degli ZU traccia la nuova direttrice percorsa dai tre musicisti accanto alla label nostrana Xeng Records: contenuto riguardo per l'appiattimento musicale contemporaneo, oculato lavoro di sperimentazione e ricerca nelle pieghe della contemporaneità ed infine scandagliamento di tutte le potenziali avanguardie del suono senza nessuna sorta di preclusione. Per l'occasione i tre bravi artisti romani si fanno accompagnare dall'acuto violoncellista Fred-Lonbergh-Holm che molti ricorderanno accanto agli ZU già durante la registrazione di Igneo (2004); il risultato è la realizzazione di un lavoro costituito da nove tracce spiazzanti e sferzanti.
Gli ZU questa volta appaiono più propensi ad esaltare l'interazione tra gli strumenti che la lucida, ma terribilmente empirica, follia musicale così sensibile nei loro precedenti lavori. Dunque spazio alla repentina presenza di tracce vocali ad intaccare il percorso già intrapreso. A questo proposito merita considerare la centralità del ruolo di Lonbergh-Holm, indispensabile per la sapienza con la quale si integra nel gruppo e per la capacità di far rifulgere la sua inclinazione creativa, adesso non ci sarà più prevalentemente jazz-core.
La composizione è adesso informata da una riduzione della sua aggressività e lo si evince nei più minuti dettagli, questa scelta premia una accuratezza notevolissima forse solo in parte ai seguenti livelli nei lavori precedenti. I pezzi imprimono nell'ascoltatore la sensazione della instabilità, sono tutti manifestazione di vivida capacità creativa e di completa libertà espressiva.
Completamente strumentale The Way Of The Animal Powers concede spazio solamente in un episodio, Every Seagull Knows, alla voce del batterista Jacopo Battaglia impegnato altresì nel campionamento in Anatomy Of A Lost Battle.
L'album è commistione di aperta improvvisazione, estro, di curata interpretazione dei modelli sonori; tutti valori sui quali gli ZU hanno saputo costruire il loro meritato successo internazionale. Questa volta poi free jazz e formula Noise-core vengono rielaborati ricorrendo a spericolate sperimentazioni del ritmo e del suono. Novello John Cale/Rufus Cappadocia, Fred-Lonbergh-Holm estrapola dal suo violoncello sonorità impensabili mentre Jacopo Battaglia si produce in magistrali discontinuità ritmiche delle percussioni.
Il basso di Massimo Pupillo riserva sonorità grevi ed al contempo profonde che forniscono quasi visivamente la sensazione della cavità del suono e questo itinerario distorto e dai camminamenti perigliosi viene attraversato dal sax alto e baritono dell'ottimo Luca Mai soprattutto in Tom Araya Is Our Elvis e The Aftermat.
Gli ZU in The Way Of The Animal Powers propongono un volto trasfigurato, una visione allucinata e dark del free-form, il loro delirio musicale fa ben sperare per le sorti future della musica di domani.



Jacopo Battaglia: Batteria, voce, sampler
Massimo Pupillo: Basso
Luca Mai: Sassofono Alto/Baritono
Fred-Lonbergh-Holm: Cello

Anno: 2005
Label: Xeng
Genere: Experimental

Track Listing:
01. Tom Araya Is Our Elvis
02. Anatomy Of A Lost Battle
03. Shape Shifting
04. The Aftermath
05. Things Fall Apart
06. The Witch Herbalist Of The Remote Town
07. Farewell To The Species
08. A Fortress Against Shadows
09. Every Seagull Knows

Sul web:
ZU
ZU @MySpace

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.