Ashes rappresenta una idea e, nello stesso tempo, un progetto musicale techno-ambient denso di sperimentazione nel quale interagiscono tre musicisti di estrazione musicale estremamente eterogenea.
L'ex leader degli Almamegretta, Raiz, meglio conosciuto come Raiss o Reeno, il grande bassista e produttore Bill Laswell celebre per le sterminate collaborazioni artistiche con musicisti quali John Zorn, Last Exit, Sting, Peter Gabriel, Herbie Hancock, per dirne alcuni ed infine Eraldo Bernocchi, leggendario musicista nonchè producer della scena industriale internazionale, impegnato attualmente con gli Zu nel progetto Black Engine. Bernocchi si è interessato soprattutto della programmazione di questo secondo capitolo intitolato Unisono, di una quota degli arrangiamenti elaborati a quattro mani con Laswell, impegnato anche al basso, e delle chitarre. Tutto l'impegno profuso dai due ha come referente Raiz, che grazie alla intensità ed al calore delle sue modulazioni vocali interpreta eccellentemente i contenuti elevati e dalla profonda spiritualità dei testi innestati su strutture dub ed elettroniche organizzate sapientemente dal binomio Laswell/Bernocchi. Il progetto Ashes origina quasi accidentalmente, nel 1996 grazie alla spinta di Eraldo Bernocchi che dopo aver intensificato i rapporti artistici con Raiz, rivelatosi entusiasta per le nuove prospettive musicali, identifica in Laswell il tassello indispensabile al completamento del nuovo disegno. Lo sforzo vale la stesura di un primo lavoro dal titolo Corpus, che nasce solo qualche mese più tardi. Il disco è profondamente influenzato dalla riflessione sul concetto di annientamento culturale e sociale delle genti e degli strati sociali meno abbienti: in tal senso emblematica è la traccia d'esordio dell'album intitolata Shoah, commosso omaggio all'Olocausto della comunità ebraica, ma anche a più ampio raggio, a tutte le vittime degli annientamenti di massa proposti dalla storia dell'uomo. L'urgenza del tema è arricchita dal ripercorrere a ritroso brandelli di grandi memorie collettive o dalla scelta di valorizzare vicende proprie di minute comunità, perse nella lontananza spaziale ma anche molto prossime. In Unisono riposa un luogo che orbita attorno alla canzone napoletana, la sperimentazione elettronica, la già menzionata memoria ed il dub. In qualche maniera è il terreno prediletto (e prescelto) dai tre artisti. L'album si configura come una ricerca testarda della diversità del suono che è anche l'imprimatur del sigillo Ashes. Si articola da principio come una rivisitazione di un brano della tradizione partenopea quale è Guapparia che potrebbe ingenuamente suscitare apprensione negli ortodossi e negli integralisti della classicità melodica. Il flusso sonoro si amalgama e sboccia in una sequela di pezzi di frontiera che sfociano in una proposta esaltante e frenetica: quella di Set The Controls, tra i vertici della intensa produzione artistica dei Pink Floyd. Bernocchi-Raiz-Laswell perlustrano, sviscerano, nella ricerca spasmodica di una stabilità artistica; proprio la fusione di molteplici e difformi alfabeti contribuisce a fornire energia e attrazione nell'ascoltatore. Sono trascorsi circa dieci anni da Corpus ma Unisono ancora suscita timore, stordisce. Così Exodus rende visivamente l'immagine di orde allontanate dalle proprie radici ed Insomnia Softness si sgretola nei frammenti del sogno. Persino la chiusura affidata a Staje Sempre Qu’ Mme dall'esordio volutamente sinuoso e gravido di patos, scaglia nel seno del sentimento, almeno sino a quando il timbro di Raiz si dilata e libera dalle catene la passione. Unisono non si presta a catalogazioni perchè lavoro complesso nelle liriche e nelle sonorità, se ne faccia una ragione il vostro lucido raziocinio. |
Eraldo Bernocchi: Chitarre trattate, electronica Anno: 2006 Sul web: |