Annunciato come la nuova frontiera del rock elettrico-sperimentale, il primo album 'ufficiale' del quartetto americano dei Battles era atteso con trepidazione ed aveva già fatto notizia prim'ancora della sua uscita.
Il grande fermento attorno al gruppo si comprende meglio quando ci si sofferma sulla composizione della band, prestigiosa ed atipica: il batterista John Stanier mutuato dagli Helmet e dai Tomahawk, il chitarrista Ian Williams già Don Caballero e Storm & Stress ed alla testa della formazione l'ex Lynx David Konopka ed il polistrumentista nonchè figlio d'arte Tyondai Braxton con una esperienza nei Prefuse73. Vanto per questo primo sforzo è l'uscita sotto il segno della prestigiosa label britannica Warp il cui roster non lascia certamente indifferenti da anni. Ma a questo punto è interessante domandarsi se il molto rumore attorno a questo Mirrored fosse giustificato. Sembra proprio di sì. Questo perchè se i loro primi tre EP (Tras, B, C 2004) proponevano una sorta di math rock sperimentale piuttosto ermetico e limitatamente accessibile, su Mirrored le composizioni fanno presa immediata sull'ascoltatore svelando però tutta la loro ricchezza solo in seguito ad innumerevoli ascolti. Troviamo tuttavia ancora gli ipnotici riff di chitarra alla Don Caballero, strati di samples intrecciati; ma allo stesso modo un approccio melodico senza pari grazie all'impiego dei sintetizzatori e alla voce di Tyondai Braxton campionata o filtrata al wah wah. Sul versante ritmico incocciamo ancora il tocco math rock grazie alla simmetria del drumming impeccabile di John Stanier, ma anche ritmi più tribali sinuosi e danzanti come sulla notevole Atlas; irresistibile primo singolo estratto dall'album. La struttura dei pezzi è ancora articolata, complessa, molto lavorata ma capace di permanere estremamente coerente, ogni brano riserva le sue sorprese e i suoi flashback senza patire il rischio della reiterazione. Sono rinvenibili moltissime influenze che muovono dal post rock all'elettronica passando per il jazz e qualche labile venatura di rock progressivo, a tratti pare di ascoltare un crogiuolo nel quale gli Aphex Twin si sposano con Shellac o dove Coldcut e Slint rivisitano The Residents, da qui la sensazione di ascoltare musica totalmente originale ed incomparabile frammista a qualcosa di già udito. I Battles realizzano un piccolo capolavoro grazie ad un disco intelligente, complesso e cerebrale con una matrice tecnica impressionante, in grado tuttavia di apparire accessibile, efficace e scherzoso. Ecco perchè Mirrored è un pezzo grosso dell'ultimo decennio, un album con cui molti saranno costretti prima o poi a fare i conti. |
John Stanier: Batteria Anno: 2007 Sul web: |