Black Engine è una nuova complessa creatura formata dagli Zu e da Eraldo Bernocchi, quest'ultimo piuttosto impegnato negli sviluppi dell'elettronica nel corso degli ultimi anni accanto a Raiz, nel progetto Ashes, ma anche accanto ad Ephel Duath, Bill Laswell, Percy Howard. Il fine oggettivo del seguente progetto sembrerebbe essere la destrutturazione del jazz core per approdare ad una formula metal core ma anche il tentativo di amalgamare il free-jazz con le più ardue soluzioni dell'elettronica. Del resto la formula del 3+1 è già stata abbondantemente rodata dagli Zu nel corso della loro ormai lunga carriera artistica in giro per il mondo. Perciò l'improvvisazione è il cardine di questo Ku Klux Klowns ed il quartetto si cimenta in ripetute divagazioni sonore, mette insieme pazientemente sonorità eterogenee per impegnarsi in seguito nel compito di disarticolarle o farle cozzare violentemente producendo serie controllate di noises. Tutto l'album è inondato di violenza (anche quella metaforica della caccia alle streghe) grazie anche all'ottimo lavoro ipnotico di Eraldo Bernocchi alle chitarre trattate. Ed allora saranno usuali le ripetizioni sfrenate in grado di menare l'ascoltatore in una atmosfera tantrica di suoni assassini, The Humiliation Of An Impotent God, o in un sabba di percussioni nell'ouverture di Fishtank Midget Surfer. Una delle poche fasi di quiete dell'album è Controversy Over The East Bank, in un mondo sonoro che pace non trova: ed allora trame di loop assillanti fanno da cornice ad un insieme di paurose chitarre e fiati baritono, le batterie invece appaiono impegnate nella architettura di momenti avant-garde, a tratti minimaliste. Forse questa è la fase meno ostica di tutto l'opus, accanto alla superba Mene Tekel Peres, che ha origine da uno...starnuto; nell'occasione Massimo Pupillo appare in grande spolvero nell'uso delle distorsioni. Così Ku Klux Klowns si rivela un itinerario nel disordine sperimentale, assurda a proposito la chiusura di Ignite, Isolate, una esperienza violentemente purificante. 85/100
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Eraldo Bernocchi: Chitarre trattate, elettronica Anno: 2007 |