Dando continuità alle sue incontrollabili ma azzeccate ansie di sperimentazione musicale e sonora, il chitarrista e mente creativa dei The Mars Volta, Omar Rodríguez-López torna sulla scena anche con il suo quintetto per la pubblicazione di addirittura tre dischi nei tre mesi finali dell'anno corrente.
Sembrerebbe dunque che le pubblicazioni nell'arco di un solo mese dell'EP con Damo Suzuki, Please Heat This Eventually e più tardi dell'LP Se Dice Bisonte, No Búfalo, non siano state sufficienti a placare la frenesia creativa del genio portoricano. Ad aprire questa terna di nuovi lavori è stato nel mese di Ottobre questo EP intitolato semplicemente Omar Rodríguez-López & Lydia Lunch, nel quale il chitarrista ed il suo gruppo si alleano con la poliedrica artista newyorchese, che mette al servizio dell'intrapresa la sua tagliente voce ed i suoi versi più pungenti perfettamente funzionali alla esplosione psichedelica sprigionata dal quintetto con i propri strumenti. Sebbene risulti divisa in cinque tracce, si tratta, per vero, di un'unica sessione musicale ininterrotta che in alcuni frangenti assume le sembianze di un reale caos sonoro nel quale la libera improvvisazione musicale e la voce cinerina dell'artista americana si aggrovigliano in una forma che risulta scioccante ad un primo ascolto e che potrebbe lasciare interdetto l'ascoltatore. Se l'esperimento con Damo Suzuki vi era parso ardito, preparatevi con cura... Il booklet del CD, di chiara ispirazione orientaleggiante, reca rappresentata la sagoma di una donna integralmente ammantata che porta con sè due confezioni di occidentalissima Coca-Cola; una prima (nemmeno troppo) velata allusione alla durezza delle liriche che incontreremo all'interno dell'album, con una Lydia Lunch poetessa e scrittrice in forma smagliante in grado di tirare fuori dal suo vocabolario più urticante invettive contro la politica istituzionale, la religione e verso la vilipesa condizione della donna nel mondo intero. Musicalmente il risultato è suggestivo: ritmi sincopati, basso e chitarra serrate, tastiere incalzanti, insomma nulla sembra essere lasciato al caso. C'è un però tuttavia: sebbene le spiccate qualità jammistiche della band risultino in tutta la loro luminosità, la forma nella quale gli strumenti e le sonorità interagiscono con la voce della Lunch non convincono pienamente, ed il risultato finale si rivela più una sperimentazione curiosa che un album integralmente attraente. |
Omar Rodriguez-Lopez: Chitarra Anno: 2007 |