Agglomerato di Weather Report e di deliziosi tocchi stile Frank Zappa, la musica di Alex Machacek è assolutamente fantastica: questo suo [SIC] è completamente sorprendente dall'inizio alla fine.
Nel panorama musicale attuale esistono innumerevoli grandi chitarristi tanto da risultare davvero arduo emergere con facilità, Alex Machacek invece ci è riuscito con un album ben costruito concettualmente oltre che tecnicamente.
Machacek è unanimemente riconosciuto come un virtuoso in grado di combinare disinvoltamente il fraseggio nel legato di Allan Holdsworth con la musicalità più rocciosa di un Mike Keneally e le complicate ideazioni di Frank Zappa. Ma nonostante la sua abilità tecnica ed un metodo composizionale piuttosto complesso in grado di muovere con abilità dalla sperimentazione al Jazz, Machacek nel suonare non si avvicina mai agli eccessi frequentemente imputabili a certa fusion. E mentre la fusion viene indicata tout court dalla più parte dei critici come il genere nel quale collocare il chitarrista austriaco, in realtà un rapido ascolto di [SIC] rende immediatamente più chiaro come essa costituisca solo una piccola parte di una equazione più ampia. Questo non vuol dire che Machacek rifugga dal proporre brani carichi di evocatività, come accade nel corso della seconda metà di Indian Girl [Meets Austrian Boy], con la partecipazione speciale della moglie Sumitra Nanjundan impegnata agli stralci vocali. Il metodo del giovane chitarrista appare talmente avanzato in alcune parti dell'album da risultare piuttosto problematico anche per i chitarristi più scafati. La sua chitarra suonata a grande velocità può contare spesso su un movimento naturale delle dita nell'approccio con i comuni patterns, ma senza che nulla risulti giammai prevedibile nella sua musica: gli intelligenti lassi negli intervalli e le idee melodiche sviluppate chiaramente rifuggono sempre dalla schematicità orizzontale o verticale. Ben tre brani nell'album sono costruiti attorno alle improvvisazioni soliste della batteria di Terry Bozzio, ospite illustre. La title-track invece è inizialmente dark e misteriosa, ma densi intrecci delle corde in seguito conducono a fraseggi tortuosi ma compatti. I commenti vocali di Randy Allar presenti in There Ya Go e That Sounds Really Neat risultano curiosi, singolari ma non distolgono affatto Machacek dalla serrata creazione di intensi strati sonori della sua chitarra che si addensano al basso del bravo Raphael Preuschl. Alcuni dei pezzi inoltre vedono impegnati in eccellente trio il già menzionato Raphael Preuschl ed il batterista Herbert Pirker, ma il leader è sempre Machacek che da ottimo polistrumentista è impegnato in misurati ornamenti nelle sfide metriche di Yellow Pages e nell'impiego di marimba nei cimenti ritmico-tribali alla Zappa di Djon Don, la cui seconda parte è sviluppata attorno ad un'altra improvvisazione di Bozzio, nonchè nelle performances al clarinetto e al piano nella labirintica Austin Powers. In chiusura segnalato il ritorno alle sei corde per la digressione Jazz nei passaggi di Out of Pappenheim. In definitiva [SIC] è la dimostrazione di come un chitarrista possa mostrarsi a suo agio nell'impiego della tecnologia al servizio del suono coniugandola con composizioni avanzate, tecnica sopraffina e musicalità. Aveva ragione Steve Khan quando, in tempi non sospetti, diceva di tenere d'occhio Alex Machacek negli anni a venire...
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Alex Machacek: Chitarra, piano, altri strumenti Sumitra Nanjundan: Voce Randy Allar: Voce parlata Raphael Preuschl : Upright Bass Terry Bozzio, Herbert Pirker, Mario Lackner: Batteria
Anno: 2006 Label: Abstract Logix Genere: Experimental
Tracklist: 01. [SIC] 02. Indian Girl [Meets Austrian Boy] 03. Miss Understanding 04. Yellow Pages 05. Djon Don 06. Piano 07. Out Of Pappenheim 08. Austin Powers 09. The Ballad Of the Dead Dog
Sul web: Alex Machacek Alex Machacek@MySpace Abstract Logix
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