Quello che abbiamo davanti è il secondo lavoro dei toscani Seventh Seal, intitolato “The Sacred Test”, all’insegna di un metal classico con influenze epic ben distribuite su tutto l’album.
La produzione è curata nei minimi dettagli, per via di un libretto elegantissimo, ricco di foto e disegni, nonché di una caratteristica copertina naïf, che mostra una grotta di forma quadrata, ai cui angoli si trovano quattro uomini incappucciati, con tanto di scettro; un raggio di luce illumina la grotta, poggiandosi su un grosso libro tenuto in mano da un cerimoniere, mentre un uomo inginocchiato vi giura sopra: probabilmente siamo di fronte alla cerimonia d’investitura di un cavaliere. Il disco, che dura un’ora, si apre con un’Intro con tanto di campane, preludio alla title track, ispirata al noto libro “Angeli e demoni” di Dan Brown: un pezzo veloce, con tanto di coro e doppie voci. La velocità aumenta in “Lucifer’s Cry”, più elaborato del precedente, epicheggiante, caratterizzato da un assolo di chitarra molto melodico; “The End of the Day”, frutto di riflessioni personali, presenta un ottimo lavoro di basso e batteria, per via dei cambi di tempo ai limiti del power metal, oltre ad un efficace uso della doppia voce. “A Fire of Destruction”, introspettiva, descrive un assalto di cavalieri armati: una canzone di stampo epic, arricchita dalla presenza della tromba e da un lungo lavoro di chitarra; “I’m Free”, invece, è una ballata molto melodica, grazie al massiccio uso di piano e synth. “The Seventh Seal”, power trascinante, è ispirato al celebre film di Ingmar Bergman “Il settimo sigillo”, più precisamente al primo dialogo tra il cavaliere e la morte; segue “The Prisoner”, quasi interamente strumentale, con una ritmica marziale dalle venature epic ed un buon duetto di chitarre. Si continua con “A Wind from the West”, in cui spiccano delle riuscite cavalcate metalliche ed un notevole assolo; si chiude con la cover della famosa “Holy Diver” di Ronnie James Dio, il cui spettro, purtroppo, aleggia per tutta la durata del brano, che, comunque, non è rovinato, visto che è ben suonato. Della tecnica in tutto il CD si fa ampio sfoggio, non fine a se stesso, bensì appropriato ed intelligente; l’unica pecca che si può trovare è la scarsa originalità, visto che il settore proposto dai Seventh Seal è molto inflazionato. L’album, pertanto, è consigliato a tutti i fan di classic, epic e power metal, che di certo non resteranno delusi, visto che contiene tutti i canoni tipici dei settori citati. 80/100
|
Chiara Luci: Voce Anno: 2008 |