Non ricordo l'ultima volta che ho ascoltato una produzione italiana di respiro internazionale e di cui ne sono rimasto sorprendentemente ... sorpreso (scusate il gioco di parole). Non capita spesso ma stavolta credo di avere accidentalmente inserito il cd giusto.
Niente di nuovo intendiamoci; nel campo del metal e, a maggior ragione del symphonic-epic non si inventa più nulla, ma il sestetto riminese ci sa veramente fare e tira fuori dal cilindro un'opera-prima che fa emettere autentici gridolini di stupore. Siamo nel campo della più assoluta fantasy dove draghi e spadoni di cristallo, re e cortigiane, gentiluomini e traditori, maghi e troll sono al centro di storie e leggende di antica memoria sorrette da una costruzione musicale di tutto rispetto e di ampio respiro. Delain, Rhapsody, Blind Guardian, Vision Divine, Sonata Artica, Tarja Turunen sono un po' le coordinate in cui si muove la band attiva solo da tre anni ma certamente c'è anche molto di personale nelle costruzioni melodiche squisitamente “italiane”. Già l'apertura di questo quasi concept-album, Prelude, fa capire le intenzioni stilistiche molto cinematografiche dove le note sarebbero un degno compendio di film come Narnia o la Storia Infinita ma anche per la Saga dell'Anello. Una poderosa base speed e una magnifica chitarra introducono The Birth of Evil e Sarah da già piena prova delle sue indiscusse doti vocali. Four Magic Element è sorretta dalle tastiere che sono il fil rouge di tutto il lavoro; notevole è il lavoro del basso sia in fase di accompagnamento sia come solista. Only the Brave tiratissima, è uno degli episodi migliori anche se discernere il meglio da un disco compiutamente magistrale è abbastanza riduttivo. Comunque la strepitosa voce della singer qui dà piena prova delle proprie innegabili doti tecniche. Frozen Mind apre orizzonti glaciali con le fredde tastiere e la cavalcata continua ad opera di un basso e di una doppia cassa martellanti; un gioiellino incastonato in un brillante è la presenza dei Barbarian Choirs a sugellare una magistrale esecuzione epica. Nightfall in Icy Forest breve episodio, continua il discorso fantasy, tema dominante del lavoro, che introduce un inusuale cantico per metà in lingua italiana, Lode al Padre. Qui i tempi si fanno più riflessivi e le acque scorrono tranquille nella foresta gelata di Icy (che esiste veramente, in Alaska!!!) e nella voce sognante della conturbante cantante; brano da accendini... Qua e là ci sembra di udire anche i suoni vintage di un magico mellotron ma forse è solo un mio stato mentale determinato dal trasporto dei continui ascolti del cd, un'impressione che solo Daniele Mazza ci potrà aiutare a chiarire. Daltor the Dragonhunter, personaggio acchippadraghi scaturito dalla fertile fantasia dei Ragazzi che lo celebrano con un brano di oltre otto minuti a-tutta-cassa e chitarre martellanti e intervallato anche da un cameo acustico. Farewell my Hero ha un songwriting più complesso e meno immediato ma altrettanto accattivante. Quasi nove minuti per la conclusiva Faithful to Destiny la summa di tutto il power-epic che si possa avere sentito in questi anni, un suono che và dagli Europe ai Nightwish passando per Enja, Blackmore Night, Sibelius, Stravinski, Genesis, Yes, Lancillotto e Ginevra... un bel pout-pourri, non c'è che dire... Una band di sicuro talento formata da ottimi musicisti dotati di una scrittura musicale, seppur non originale nel nome del glorioso metal-power, ma piacevole e coinvolgente nonostante i lunghi episodi strumentali, mai prolissi, che nella maggior parte dei casi potrebbero portare a saturazione. Qui invece è tutto godibile proprio in virtù di un caratteristico songwriting all'insegna dell' “Adriatic-epic metal” di questo nuovissimo sestetto. Una tacca del punteggio inoltre và tutta alla voce e alle piacevoli intonazioni di Sarah Squadrani: tempi duri per Fabio Lione che ha trovato la giusta controparte femminile... Volevamo stupirvi con effetti speciali...e ci siamo riusciti !!! 75/100
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Sarah Squadrani: Voce Anno: 2010 Sul web: |