Ha ancora senso la musica “dotta” in un Italia smarrita com'è fra reality e talent show di dubbio gusto e risultato?
Sembra proprio di sì se il conterraneo di Piero Ciampi, coadiuvato dai milanesi aggregati nei Sursumcorda (In Alto i Cuori dicono le mie disperse reminiscenze di latino) sprecano tempo ed energie nella ricerca sonora e etnomusicale di un genere che anni fa (ma si parla dei mitici “70) vedeva una nostra prima linea con il meglio di Area, Giovanna Marini, Fiorenzo Carpi, Pierpa Pasolini, Ernesto Bassignano, Ivan Della Mea ma anche i primissimi Francesco Guccini, Claudio Rocchi e Francesco De Gregori e ora qualcosa, ma poco poco, di Vinicio Capossela e Sergio Cammariere. Diciamolo subito che è un lavoro abbastanza difficile, complesso nella sua costruzione e che ha bisogno di un ascolto attento e costante, non certo la distratta onda di una radio generalista in FM dove, fra l'altro, dubito fortemente possa trovare il benchè minimo spazio. Giampiero “Nero” Sanzani ha radunato intorno a sé un manipoli di varia umanità musicale e ha dato vita ad un gioiellino di rara fattura sospeso fra ricerca cantautorale e jazz in cui confluiscono varie esperienze dell'Italia colta filtrate dal personale gusto degli otto musicisti del (collettivo?) Sursumcorda attivi dall'anno 2004 e autori anche de “L'albero dei Bradipi – 2005”. Due Cd racchiusi in una suggestiva e raffinata confezione digipack bianchissima (White Album dei Beatles?) con testi italiano-inglese e contenente 25 brani, a volte solo accenni a volte più compiuti e ricchi di sonorità acustico-etniche. Titolo molto improbabile come La Bambina che Schiaccia i Pinoli apre gli ascolti introdotta da una leggiadra chitarra e dalla sussurrante voce di Nero che lascia sospeso l'ascolto in un etereo limbo da antica atmosfera chansonnier; violini e cori in lontananza che riportano ad un periodo classico. Ritorna il manierismo francese con A' la Merci du Voyage brano a la Cammariere ma con molta meno ruffianaggine sanremese e impreziosito da un recitato in lingua d'oltralpe. Bellissimo Il Palazzo dove strumenti inusuali ricamano atmosfere di persa memoria ma che ci avvolgono in un turbinio di ricordi e sensazioni che la musica attuale ci aveva fatto dimenticare. Frattali sparsi qua e là, frammenti, accenni di brani, pochi secondi che verranno poi dispersi/ripresi più in là nel tempo o, chissà, in altre prove discografiche e che servono a legare i vari momenti sonori quasi da concept-album. Infinito è forse quello che più si avvicina al cantautorato di scuola romana come Mario Castelnuovo e Gaio Chiocchio a dove gli arrangiamenti di archi si fanno più complessi e avvolgenti. Se possiamo fare un parallelo direi che ci troviamo a ridosso della visione musicale, la stessa dei Grimoon, altro pseudo musical-collettivo veneto. Se pensate ad un titolo bizzarro allora che ne dite de La Mia Bisnonna è in Buone Mani che sembra una garbata presa in giro invece è una autentica dichiarazione d'amore verso l'anziana progenitrice amatissima dal nipote. Il collegamento con Beatles non è solo nella candida copertina ma anche nel brano So che Mi Vuoi, altri non è che It's For You, brano adolescenziale di John Lennon interpretato da Cilla Black e dai Quattro agli esordi. Questa versione è meno beat-era, meno canzonetta e italianizzata con i violini e fiati a fare da controcanto; la ricordiamo anche in una (non bella...) esecuzione della Mina nazionale. Un gradevole sambajazz è il leit-motiv su cui poggia La Valigia di Cartone tenero quadretto di distacchi e abbandoni mentre la scontata dichiarazione Tutti i Fiumi Vanno al Mare con la maestria di un ottimo violoncello chiude la prima parte degli ascolti cantati prima di un altro classico Frattale 12. Nel secondo Cd ci troviamo di fronte a numerosi esempi di Frattale in ordine sparso, altro richiamo ai Beatles di Abbey Road nel quale anche i Fab Four legavano i vari pezzi della seconda facciata con accenni, intuizioni incompiute di brani; ovviamente il parallelo è solo nelle intenzioni poiché, se per i Quattro si trattava di situazioni molto elettriche, per Nero Sanzari e compagni le punteggiature sono molto acustiche, leggere, fischiettate, semplici intuizioni sospese a mezz'aria (bella la n° 14), presentimenti, visioni e percezioni, ideali pretesti per immaginifiche colonne sonore, guado di periodi e generi che non fanno assolutamente parte della concezione della musica “di consumo” ed anche il solo titolo, Per la Tua Pelle Chiara, si schiera nei Frattali benchè conti oltre 2 minuti di sola musica. Che dire di un lavoro certamente ambizioso, di profonda sensibilità, di romantica e rarefatta atmosfera, di emozioni in dissolvenza, di rara e preziosa costruzione armonica se non il restare silenziosi ed estasiati davanti a tale raffinata emotività. Purtroppo, ne siamo sicuri, resterà un episodio isolato nel mare magnum della discarica sonora che è la nostra civiltà (?!?!?!) contemporanea. Se, nonostante tutto, volete richiedere il cd: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. "Durante la lavorazione dei brani strumentali ci siamo accorti che esistevano cellule strumentali che avevano una loro precisa identità ma che per effetto della ricchezza degli arrangiamenti non uscivano fuori. Abbiamo deciso di metterli in luce rielaborando lo sfondo armonico e il mixaggio. Il concetto di Frattale è un oggetto geometrico che si ripete nella sua struttura su scale diverse, nella quale la sua piu piccola parte è identica alla più grande.Di frattali ne abbiamo fatti circa una trentina, mano a mano che prendevano forma assumevano un numero cronologico, ma solo 10 sono andati nel disco, per questo ci sono dei "salti" nella numerazione..." Nero Sanzari discografia La Porta Dietro la Cascata (2010) Musica d'argilla (2009) In Volo (2006) L'Albero dei Bradipi (2004) altri lavori Stelline e Martinitt (2007) Bozzetti in scena (2007) 75/100
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Nero Sanzari: Voce, chitarra classica Anno: 2010 |