La musica contenuta è abbastanza difficile da etichettare vista la difficoltà di raffronti con qualcosa che tradizionalmente invade il mercato ma non per questo meno interessante di tanta “robetta” che solitamente troviamo sui banchi: tristi marcette, canzoncine pop, ballate acustiche tutte sostenute dalle ninna-nanne/nenie della malinconica voce di Solenn affiancata da una leggiadra batteria e da violino, chitarre e strumenti dichiaratamente vintage in una giocoleria armonica di suoni che parte da Marianne Faithfull per passare a Tanita Tikaram, a Vanessa Paradis, agli Hooverphonics e, perchè no, alla stessa Carlà con l'accento sulla A... Orfeo, triste ballata (Suzanne Vega?) di violino e banjo, La Maison Du Photographe in lingua francese prosegue il percorso tracciato dalla precedente song e lo sviluppa con Le Bal Des Ombres solenne valzerone sempre nella lingua degli Champs-Elysèe ma non così luminosa e divertente ... Tournesol con un po' (ma poco poco...) più di vita data dal ritmo leggermente più sostenuto con un accenni di batteria e di tastierine bontempi come la seguente Melodies e La Ballade Du Pêcheur Avegle tristemente solenne ma ... solennemente triste. Super8 è il titolo guida dell'intero lavoro, crediamo dedicato proprio al mitico apparecchio, antenato del DVD, ma poco si discosta dai precedenti brani franco-francesi. Amour, Le Temps Des Rêves, Mille Lumières proseguono imperterriti sulla linea che contraddistingue i Grimoon mentre Partisan e Je Me Transforme ... anche, forse bisognerebbe avere più padronanza con la lingua francese per capire appieno i testi e accomunarli alle decadenti melodie comunque costruite con garbo e grande padronanza degli strumenti anche se non basta a far piacere tout court questo particolare lavoro. Probabilmente abbinato alla dimensione teatral-cinematografica è possibile che abbia un senso più compiuto ed una logica di ascolto. Non è sicuramente il massimo della gioiosità il risultato finale di questo disco; certo non lo consigliamo a depressi cronici o malati di “nostalgia canaglia” però se si vuole trovare qualche minuto di musica suonata e cantata con lo spirito libero, rilassata fantasia, con commovente poesia, con humor grigio (sempre meglio del nero...) guardando il mondo con gli occhi di una ritrovata Amélie è fra le chincaglierie e il surrealismo di questa Lanterna Magica che bisognerà cercare. Alberto Stevanato: "Siamo il motore di questa barchetta, sempre un po' sgangherata ma bizzarra, animata da una strana fantasia e da mille note, qualche volta tristi, qualche volta romantiche e qualche volta pop." “La vita è solo un'interminabile replica di uno spettacolo che non avrà mai luogo” (Hipolito) |
Alberto Stevanato: Chitarra acustica, voce Anno: 2010 |