"I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale." (Woody Allen)
Bellissimo !!! Basterebbe un unico e solo aggettivo per definire l'emozionante produzione indipendente di questa strabiliante band giunta al secondo (?) lavoro in studio. Non si capisce bene da dove vengano questi quattro ragazzi, forse da Verona o comunque dal Veneto, (qualche nota di copertina in più non guasterebbe eh...), però "parlano" già un linguaggio nazionale non legato a particolari stili locali (etno, folk) o modaioli (grunge, emo, punk e/o derivati). Un collettivo artistico-musicale, un linguaggio indie-rock libero, aperto, intelligente, ben pensato e ben suonato che se avesse il giusto supporto (dici niente...) potrebbe trovare il suo "posto al sole" fra le centinaia di produzioni, la maggior parte inutili, che normalmente ci propinano le radio e le labels. Apre il brano omonimo, Avida Dollar$, ed è già una bella botta di adrenalina (vai di headbanging!!!) in un cantato fra italiano e spagnolo (pronuncia centro-americana) con una chitarra prepotente che dà ancora più pathos al testo dichiaratamente di denuncia sociale. Il Dagherrotipo di Dio è molto tesa, una vera immagine che ti resta per sempre impressa come il procedimento fotografico del titolo. E siamo solo all'inizio ... provate a sentirvi Il Buio Oltre la Luna oppure Arbeith Macht Frei (titolo in omaggio a "un'opera" degli indimenticati e indimenticabili Area), due brani avvincenti/vincenti e oltre che sorprenderti musicalmente ti invitano anche ad una riflessione così come ti stupiva Daniele Silvestri con la sua, purtroppo unica, Cohiba (più fatto pezzi così eh!!!). Avete presente Manuel Agnelli, Afterhours, TiroMancino, Negrita, Bluvertigo ma anche tutta la paccotiglia che parte da Ligabue e via-via scendendo? Bene, senza timore di essere smentiti diciamo pure che questo lavoro è meglio, molto meglio... Se non credete alle mie, credete almeno alle vostre di orecchie ascoltando Il Paradiso degli Ubriachi oppure La Cura del Sonno (parte I e II) e poi ditemi se questi non starebbero bene accanto o addirittura sopra ai succitati personaggi. Come dicevamo, al di là di una corposa e sicura scrittura musicale, una succulenta zuppa sonora con il giusto dosaggio di ingredienti come RATM, Soundgarden, Living Colours ma anche il rock politico degli MC5 che denota una ampia padronanza dei mezzi e della gestione dell'elemento "canzone", Nella Battaglia è un rumoroso rockkettone che "spacca", c'è anche un intelligente uso della parola sia scritta che cantata (CSI-CCCP-G.L.Ferretti?) con sapienti citazioni di De Andrè, Silvestri appunto ed altre chicche da leggere tra le righe e, nonostante la cripticità dei testi, crediamo apertamente che possano essere cantati coralmente anche dal pubblico nel corso dei loro live. Non diciamo con sicurezza matematica che siamo di fronte ad un capolavoro ma se un lungo cammino comincia dal primo passo, beh questo è il passo giusto ... Auguri. |
Geordie: Voce, chitarra Anno: 2009 Sul web: |