Se avessimo una macchina del tempo e potessimo trasportare questa band a 15/20 anni fa, magari addirittura nel 1989, anno in cui si sono formati gli Skywalker poi diventati più brevemente SKW saremmo sicuri di farli trovare a proprio agio e magari far avere loro anche un certo seguito.
Purtroppo siamo nel 2010 (quasi 2011...) e certe tendenze, certe sonorità derivate dal discendente post-grunge e al confine con il nu-metal, certi atteggiamenti, certe pose risultano assolutamente fuori tempo e fuori logica. Un genere che trovava la sua ragione d'essere in alcune cose di Max Cavalera, Korn, Deftones, i Metallica di ReLoad, Corrosion of Conformity ma anche Machine Head e gli italianissimi Linea 77. Stiamo parlando comunque di un rock dignitoso e ben suonato, batterie ottimamente presenti e martellanti, bei riffoni di chitarra alla Brad Delson e la voce che rifà pari pari Chester Bennington. Intendiamoci, niente male il risultato sonoro definitivo delle performance di questo album realizzato a Lucca ma masterizzato da Kim Rosen ai WWS Studios -New Windsor, NY– USA, assolutamente valide le realizzazioni finali ma quello che manca sono appunto vari spunti di originalità, di peculiarità, un po' più di audacia che possa dare slancio ed interesse a questo gruppo milanese certamente non alle prime armi; il tutto ricoperto da una grossa coltre di “già sentito”. Quarto full-length e una serie infinita di demo per i ragazzi, l'album si apre con 1Minute2Lie a cui segue Numbers, titolo dell'intero lavoro, ambedue brani supportati dalle pesanti chitarre di Simone anche con ottimi solos, Cow(Hard), apertura altrettanto heavy e voce graffiante, bridge di chitarra acustica, Hate3, 2MuchWords con riffone di apertura e partenza a razzo, In Chains, C.U.C.K., Beyond my Creeps seguono la falsa riga tracciata dalle precedenti canzoni … e dai loro noti predecessori (con abbondanza di ...fuck you...) mentre Mylastears, Unknow ... anche. A ruota anche un remix che benchè ipnotico e ben realizzato poco aggiunge al giudizio finale dell'intero lavoro. In definitiva qui dentro c'è grande mestiere, grande professionalità, grande padronanza degli strumenti, probabilmente anche presenza sul palco ma poco, pochissimo cuore. D'accordo che il rock e sopratutto “certo rock” non è affare nostro, non entra nelle nostre anime (feeling o groove si dovrebbe dire), non fa parte nel nostro DNA ma perchè dobbiamo sempre e solo copiare pedissequamente quanto arriva dall'estero? Eppure di mestiere e fantasia ne abbiamo in abbondanza in queste registrazioni, allora e per una volta non osare l'inosabile? Purtroppo a questi volenterosi SKW manca il loro personale Bob Rock... Un appunto sulle grafiche ben curate, ben confezionate anche originali forse ma ... indecifrabili e, se vogliamo essere cattivi fino in fondo, inutili con quel apri-e-chiudi che hai fini della comprensione del cd non servono a nulla. 60/100
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Simone Anaclerio: Chitarra Anno: 2009 |