Nonostante questo sia il debutto discografico effettivo dei Darking, il nome si porta dietro una storia ben radicata.
Innanzitutto, il chitarrista Agostino Carpo è stato il fondatore dei Domine, storica realtà dell'Heavy Metal toscano e tricolore, per secondo la band proviene da Piombino, che ha visto nascere realtà come Dark Quarterer e Etrusgrave, ed a pochi chilometri di distanza (Livorno), la Strana Officina. Tutte formazioni che in maniera diretta e indiretta, ha influenzato il risultato di questo Sons of Steel. L'album, composto da 8 tracce, presenta un Epic Metal "canonico", suonato con gran classe e gusto per gli arrangiamenti (bene in generale la produzione ed anche un mixaggio azzeccatissimo per un prodotto del genere), ma obbiettivamente pregno nei suoi solchi sonori di un "già sentito altrove", e qui il paragone con i Dark Quarterer potrebbe essere riduttivo quanto però azzeccato. I pezzi sono tutti buoni comunque, con in particolare il riff tagliente della title track, molto suggestiva e naturalmente epica. Altro brano degno di nota è la "malefica" "Promise Of Evil", dall'appeal Speed e melodicamente inossidabile (da questo punto di vista anche la conclusiva "Sign of The Cross" ci è paciuta molto). "Lady Of Sand" viaggia su binari più maestosi e orientaleggianti e la segnaliamo anche per l'ottima sezione ritmica, in particolare l'articolato lavoro di basso. In conclusione, Sons of Steel è un disco che farà la felicità di tutti gli amanti del genere Epic, per un lavoro nel suo complesso inappuntabile su diversi fronti ma che risente troppo delle influenze dei nomi citati ad inizio recensione, il che penalizza un po' dal punto di vista creativo i pezzi presi singolarmente. 68/100
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Mirko Miliani: Voce Anno: 2010 Sul web: |