Elogio alla lentezza.
Basterebbero queste 3 parole per descrivere il nuovo lavoro in studio dei Ka Mate Ka Ora, primo sotto l'etichetta A Buzz Supreme, band che nonostante la proposta suggerisca la loro provenienza da qualche sobborgo periferico industriale inglese arriva dalla meno piatta e fumosa provincia di Pistoia, più esattamente da Montale. Ma potremmo anche aggiungere elogio alle atmosfere funeree e lugubri, un viaggio sonoro rumoroso e cupo, molto dilatato, dove la flebile voce di Stenafo Venturini accompagna l'ascoltatore verso lidi inesplorati dell'anima e del cuore. Un disco suonato in maniera impeccabile, dotato di una tecnica semplice ma diretta e prodotto da Kramer, figura di spicco dell'alternative americano complice della sideralità musicale dei Low (e qui potremo esprimere qualche assioma con i nostri qui recensiti), che presenta 8 brani a metà strada tra classico Post Rock e Slow Core che più che allietare le vostre scampagnate estive, potrebbe essere la perfetta colonna sonora di un inverno freddo e piovoso. L'unico cedimento melodico che la raccolta propone è "Calm down" anche se sono i 10 minuti abbondanti di "Draw a straight.." a delineare la matrice dell'album, una vera dichiarazione di intenti da parte del terzetto pistoiese. In definitiva, Thick as the Summer Stars è un disco pretenzioso e riuscito, che farà la felicità di tutti coloro che amano la poesia strumentale, tra chitarre elettriche dilatate, ritmiche apatiche e voci che sembrano arrivare direttamente da mondi mai conosciuti ed esplorati. Tra le rivelazioni indie del 2009. 79/100
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Stefano Venturini: Voce e chitarra Anno: 2009 |