Nonostante una delle line-up più instabili degli ultimi 10 anni, i finlandesi Finntroll non si sono mai abbattuti, ed hanno continuato con grande caparbietà a sfornare dischi e suonare in lunghi tour europei praticamente senza mai sosta del 1999 ad oggi. Eppure di motivi per avercela col destino ne hanno avuti: nel 2002 il cantante Jan "Katla" Jämsen è costretto a lasciare per un tumore alle corde vocali, ed il suo sostituto Tapio Wilska poco più di due anni dopo si tirerà indietro per motivi personali.
Nel mezzo, arriva anche la morte mai del tutto chiarita del chitarrista e maggiore autore della band: Tomi Ullgren. Poche settimane dopo l'uscita dell'EP Viosr Om Slutet (2003), Ullgren cade da un ponte dopo una sbronza (cosi fu resa ufficiale la notizia all'epoca), che gli sarà fatale. Ma niente, il resto della band ha continuato, fino arrivando all'attuale formazione ormai stabile da 4 anni, e con questo Nifelvind non fanno altro che confermare la loro bravura e capacità. Questo lavoro, composto da 11 tracce tutte originali, esce esattamente 36 mesi dopo il deludentissimo Ur Jordens Djup, con la quale i Finntroll accantonarono la loro classica formula Folk/Black per sperimentare soluzioni più thrasheggiante, deludendo però. Qindi Nifelvind è un doveroso passo indietro, un disco che corregge il tiro e che farà la felicità di tutti i fan della prima ora dei 6 vichinghi del Metal. Non c'è da stupirsi se approcciando per la prima volta alla loro musica resterete spiazzati: qui si usano strumenti tradizionali della musica finlandese come come il kantele, che viene alternato al banjo oppure a chitarre in legno bulgare, che servono a spezzare il ritmo sbronzo dei pezzi ed a conferire un'atmosfera di festa pagana alle schitarrate elettriche furiose della band. Per certi versi, qui i Fintroll sembrano aprire per la prima volta il proprio ventaglio in maniera completa, proponendo una raccolta di brani sempre varia e colorata, partendo dalla battagliera "Solsagan", la canzone indubbiamente più spigolosa della raccolta, oppure alla successiva e trascinante "Den Frusna Munnen"; ma la fusione perfetta del Finntroll sound avviene in episodi come "Ett Norrskensdåd" (una specie di nuova "Trollhammeren") e "Tiden Utan Tid", con voci oltretombali che delineano una vocal line che introduce poi il growl marcio e ignorante di Mathias "Vreth" Lillmåns, decisamente più ispirato rispetto al suo esordio. Carica di un Folk spumeggiante e ispirato è "Galgasång", che pare essere un'introduzione alla primavera, mentre la chiusura affidata ai 7 minuti di "Dråp" sono li a ricordarci però, che l'inferno è sempre dietro l'angolo, e in tal caso, i Finntroll si candidano per la perfetta colonna sonora della discesa agli inferi. In sostanza, Nifelvind è considerabile l'album della piena maturità del sestetto finlandese, alternando momenti di grande vivacità e solarità ad altri più cupi e "luciferini", ma che denotano in realtà un songwriting tornato ad essere robusto e concreto (qui ci sono alcuni dei migliori pezzi mai scritti dai Finntroll) che ci restituisce al massimo splendore una delle formazioni più originali e ironiche della scena scandinava. 82/100
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Mathias "Vreth" Lillmåns: Voce Anno: 2010 |