Da non confondere con la Speed\Thrash Metal band teutonica, i greci Reflection ai più risulteranno come un nome nuovo, ma in realtà siamo di fronte ad uno dei più affermati e chiacchierati gruppi europei di Epic Metal degli ultimi dieci anni.
Dopo aver debuttato nei primi anni ’90 con dei demo tape autoprodotti, la band emerge dall’underground grazie ad ottimi dischi come The Fire Still Burns (1999) e Odissey (2003). Fermi per 5 anni anche per cause contrattuali, oggi i Reflection tornano con l’etichetta romana Cruz Del Sur con un full lenght di potente e vigoroso metallo epico alternato a stacchi doom, dove la profonda e cristallina voce di Leo Stivala spesso e volentieri regna sovrana in tutte la tracce. Nonostante diversi pezzi di buonissima fattura come “Mistress Of Sea” (anticipata da un classico intro fatto di chitarra acustica e percussioni varie) e “Soul Salvation”, che va segnalata per l’ottimo lavoro di tastiere di Iriklis Loukakis, il resto non lascia troppo il segno. Per carità, le intenzioni sono delle migliori, ma in un’annata dove troppi prodotti in questo campo danno la sensazione di somigliarsi troppo, i Reflection non riescono nell’intento di risultare particolarmente freschi o personali. Testimonia bene in tal senso un brano come “Eyes Of The Night”, cupa nel suo trascorrere ma poco incisiva e con soluzioni strumentali a tratti scontati. Sul finale però, la luce si riaccende: il power chord chitattistico di “Kingdom Of Fire” è perfetto nella sua melodia e ben confezionato, e la conclusiva rilettura in chiave orchestrale della già citata “Mistress Of Sea” è comunque segnale che le sonorità madri della band ben si sposano con violini, cori gregoriani e strumenti di vario tipo, in passato mai entrati a far parte della loro musica. Questa non è assolutamente una bocciatura, anzi, per gli amanti di Manilla Road e compagnia bella questo è un prodotto consigliatissimo ma resta l’amaro in bocca 12 canzoni che con un tocco di personalità in più potevano anche essere davvero un must per la scena Epic in un 2008, che in tal senso non ha dato grandissimi scossoni, anzi ... 60/100
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Stathis Pavlantins: Chitarra Anno: 2008 |