E' una interessante e piacevole sorpresa questo EP dei tarantini Vitales Exequiae, debutto autoprodotto nel 2009 ed intitolato A Short Lived Hope.
I ragazzi pugliesi, fautori di un Doom metal ricco di atmosfere tetramente oscure e contaminato da venature che vanno dal Prog al Death di scuola svedese ci propongono 4 brani che come detto in apertura si dimostrano validi ed interessanti arricchendo quelle che sono le coordinate stilistiche prettamente doomish con chitarre estremamente cadenzate su ritmi lenti, divagazioni melodiche di tastiera e chitarra che dimostrano una personalità a livello di songwriting più che soddisfacente. Brani dalla struttura complessa ed articolata, tutti di durata superiore ai 5 minuti, capaci di passare da un intro poetica e raffinata ad un riffing tipicamente doom, sotto un tappeto di tastiere dichiaratamente Prog come nell'opener "The Anatomy of Ineptitude", brano che si dimostra vario anche per quel che riguarda l'abilità della band nel "giocare" coi tempi e con i ritmi. Oscura e malinconica è invece "Requiem For a Dream", laddove la linea di tastiera pur se melodicamente interessante ed indovinata si presenta forse eccessivamente scarna. Con "Pale Morning, Then The Void" si torna sui sentieri del brano di apertura arricchiti da una dose maggiore di adrenalina. Chiuda la lunga "Shallow Flower", brano di poco superiore ai 10 minuti in cui trovano spazio tutte le peculiarità, tutti i pregi ma anche i difetti della band tarantina. Di solito, si tende sempre a sottolineare, quasi come un dato comune per le band che iniziano a muovere i primi passi, una certa mancanza di personalità, non è questo il caso, i Vitales Exequiae dimostrano al contrario sufficiente personalità e ricchezza in fase compositiva, discreta la tecnica pur se con qualche sbavatura nella gestione dei suoni in particolare delle tastiere a volte troppo semplificate specialmente a livello di voci e di chorus e delle chitarre che talvolta appaiono un pò in sordina, inezie a fronte di un lavoro che seppur "solo" di 4 brani è comunque già estremamente esplicativo delle potenzialità della band, visto sopratutto il minutaggio. Li aspetto con curiosità e con una certa speranza alla prossima uscita, sicuro che nel frattempo anche qualche piccolo difetto sarà stato limato e che i Vitales Exequiae possano dimostrarci tutto il loro valore che appare decisamente elevato. Comunque promossi a pieni voti. Gli amanti di Opeth, Subterranean Masquerade ma anche My Dying Bride e Paradise Lost troveranno accattivanti richiami ai loro beniamini. 71/100
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Marco Squillino: Voce, chitarra Anno: 2009 Sul web: |