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Hammers Of Misfortune
The Locust Years

Nato come Side project di John Cobbett e Mike Scalzi degli Slough Feg gli Hammers of Misfortune sono ormai giunti al loro 3° studio album, dopo "Bastard" nel 2001 e "The August Engine" nel 2003 ecco adesso questo "The Locust Years" un album decisamente riuscito. Un side project che però stando alle ultimissime notizie che si leggono in questi giorni sta subendo notevoli mutamenti a livello di line-up, inserito già da qualche tempo Ron Nichols al basso sono ultimamente usciti dalla band, Mike Scalzi e Jamie Myers per far posto rispettivamente a Patrick Goodwin e Jesse Quattro, con John Cobbett che ha abbandonato gli Slough Feg; movimenti quindi in casa Hammers of Misfortune, staremo a vedere gli sviluppi futuri.

Ma tornando al disco in questione ecco un esempio di prodotto dal suono decisamente atipico e fuori dagli schemi classici, un sound che si può definire sicuramente versi un Heavy Metal dal carattere epico ma contraddistinto, già a partire dalla struttura della line-up della band, con due vocalist, maschile e femminile e tastiere e dall'adottare soluzioni musicali del tutto particolari ed estremamente originali, dall'essere ricco di contaminazioni che vanno dal gotico al Progressive con una forte dominante tipicamente anni settanta, dato sopratutto dall'abbondante uso dell'Hammond.

Un songwriting quindi complesso dalle partiture ricche di divagazioni strumentali che pur partendo da una linea ben precisa e delineata, una linea come detto di chiara matrice epic, con ritmi sempre marziali e cadenzati, si lascia facilmente abbandonare a scorribande sonore in cui specialmente John Cobbett e Sigrid Sheie con chitarra, hammod e tastiere recitano la parte dei protagonisti, riff quindi sempre graffianti, epici, trascinanti che oltre alle parti strumentali di matrice Progressive si amalgamano in modo perfetto alle parti vocali, maschile e femminile che delineano in maniera molto intelligente gli ottimi stacchi melodici che contraddistinguono questo album, segno evidente di una grande maturità compositiva raggiunta degli HoM.

Ho già detto delle ottime performance strumentali di John Cobbett e Sigrid Sheie e come non citare anche Jamie Myers e Mike Scalzi le cui interpretazioni vocali sono senza dubbio l'altro aspetto vincente, oltre a quello strettamente compositivo e quello relativo alla parte strumentale dei solisti, di questo lavoro della band americana, senza dubbio completo e più che convincente sotto tutti gli aspetti.

Grande prestazione quindi in definitiva per gli HoM, un disco veramente bello, trascinante, originale, brillante sia sotto l'aspetto compositivo che sotto quello più tecnico, da gustare dalla prima all'ultima nota senza mai stancarsene o aversene a noia.
Consigliato.

80/100


John Cobbett: Chitarra
Mike Scalzi: Voce, chitarra
Jamie Myers: Voce, basso
Sigrid Sheie: Tastiere, hammond, voce
Chewy Marzolo: Batteria

Anno: 2006
Label: Cruz del Sur
Genere: Epic/Progressive Metal

Tracklist:
01. The Locust Years
02. We Are The Widows
03. Trot Out The Dead
04. Famine's Lamp
05. Chastity Rides
06. War Anthem
07. Election Day
08. Widow's Wall

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