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Arpia
Terramare

Arpia, nome non nuovo nel panorama rock della capitale, Arpia, gruppo attivo fin dal 1984 con all'attivo un album, pubblicato nel 1995 e intitolato "Liberazione". Arpia che si ripresentano al pubblico con un lavoro, questo "Terramare" che rappresenta indubbiamente per il gruppo di Leonardo Bonetti, un traguardo ma al tempo stesso un punto di svolta sopratutto musicale, dando forma a quell'evoluzione che ha portato il gruppo romano ad affrontare soluzioni ritmiche e musicali più istintive e crude, "grezze"; con un suono aggressivo e suggestivo al tempo stesso ma sopratutto un suono condito da una buona dose di sperimentazione ed innovazione.

Senso di sperimentazione e senso di novità che travalica le sole parti musicali ma si insinua sopratutto nella complessità del prodotto, nel concept e nel percorso che "Terramare" intende mettere in scena, nella teatralità dei momenti, sia musicali che sopratutto testuali ed in particolare proprio nella poetica dei testi stessi.
"Terramare" nasce infatti come concept che affronta in maniera pagana, fisica e razionale, senza nessuna intermediazione spirituale, l'esperienza erotica del mondo, la Terra ed il Mare come confronto tra due "estremi", uomo e donna, mistero e liberazione, ironia e drammaticità, il tutto in un "viaggio" poetico che attraversa il tempo e lo spazio, viaggio nel tempo che si fa reale con l'uso e l'interpretazione di testi del passato, come ad esempio il brano "Rosa" liberamente tratto dal "Contrasto" di Cielo d'Alcamo, uno dei massimi esponenti della poesia giullaresca del XIII secolo o come "Libera" tratto da "Tacciano i boschi ed i fiumi" di Torquato Tasso o ancora "Luminosa" da "Luminosa apparizione di donna" di Guido Cavalcanti, uno dei massimi esponenti della poesia melodica e del "Dolce Stil Novo" ma non solo poesia del passato nei testi degli Arpia ma anche la forma d'arte moderna che in molti aspetti spesso si accosta alla poesia, la settima arte; anche il cinema ha il suo spazio in "Terramare" uno spazio tratto e dedicato ad uno dei più grandi poeti della celluloide, Charlie Chaplin, il brano "Monsieur Verdoux" è infatti liberamente tratto dell'omonimo film del grande Charlot del 1947.

Possiamo quindi definire "Terramare" come una sorta di viaggio nella rappresentazione dell'erotismo e della sessualità nella cultura popolare utilizzando un Rock dai mille colori, che parte da un Heavy Metal non arrembante ma un Metal dallo stile classico, basato su riff tirati e taglienti, con un carattere cupo, dai toni riflessivi, oscuri, misteriosi, dark; passando poi da momenti molto sabatthiani, a momenti che scivolano piacevolmente verso atmosfere decisamente e puramente Rock il tutto sempre impregnato da un richiamo deciso a sonorità Progressive, garantite in particolare dalle tastiere, dalle linee melodiche della chitarra e dalla struttura delle partiture vocali, sonorità Progressive a fungere da amalgama e collante dell'intera opera.

Tecnicamente gli Arpia sono molto validi; Leonardo Bonetti è artefice di una prova vocale che non lascia indifferenti, una voce ricca di pathos, di calore, decisamente descrittiva, affiancato da quella di Paola Feraiorni, a creare l'ennesimo "contrasto" tra Uomo e Donna, base d'altronde dell'intero album, due voci in grado di giocare abilmente con le varie ambientazioni di "Terramare", ruolo determinante anche per Fabio Brait che colora di frenesia o di pacatezza lo scenario su cui danzano le voci di Leonardo e Paola con i suoi riff e le sue linee sempre pulite e chiare, ben delineate, nitidamente stagliate sullo sfondo ritmico che nuovamente Leonardo, stavolta al basso e Aldo Orazi con la sua batteria garantiscono al suono.

"Terramare" è un lavoro maturo, complesso, articolato, caparbio, diverso, ambizioso, senza dubbio non un disco facile; un lavoro che supera lo steccato del "semplice" prodotto unicamente musicale per affrontare un orizzonte più vasto, un lavoro anche poetico e teatrale, non solo quindi semplice musica ma più compitamente e più completamente Musica con la M maiuscola.
Notevoli sia come trasposizione musicale che come interpretazione vocale le canzoni che vengono liberamente tratte da scritti e poesie medioevali e rinascimentali.
Non un disco facile d'accordo ma un grande disco che alla fine non può che garantire molte soddisfazioni e non solo squisitamente musicali all'ascoltatore. Ottimo!

85/100


Leonardo Bonetti: Voce, basso, tastiere
Fabio Brait: Chitarra
Aldo Orazi: Batteria

Guest:
Paola Feraiorni: Vocal
Tonino De Sisinno: Percussion

Anno: 2006
Label: Lizard/Andromeda/Audioglobe
Genere: Dark/Progressive Rock

Tracklist:
01. Bambina Regina
02. Rosa
03. Diana
04. Monsieur Verdoux
05. Mari
06. Libera
07. Umbria
08. Luminosa
09. Metrò
10. Contrasto della Villanella
11. Piccolina
12. Terramare

Sul web:
Arpia
Arpia @MySpace

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