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Guglielmo Mariotti


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- Recensione di Posidonian Fields con i Taproban.

- A&B -
Partiamo dalla fine ... i Taproban si sono sciolti ?
- Guglielmo Mariotti -
No, i Taproban, che esistevano già prima dell'ingresso mio e di Davide Guidoni in formazione, non si sono sciolti. Gianluca De Rossi sta cercando una nuova sezione ritmica ed è decisissimo a continuare l'avventura.

- A&B -
Si parlava di un ingresso tuo e di Davide Guidoni (batterista ex Taproban pure lui) nei "riformati" Nuova Era di Walter Pini. Puoi dirci qualcosa in proposito?
- Guglielmo Mariotti -
Praticamente io e Davide abbiamo iniziato la collaborazione con Walter subito dopo essere fuoriusciti da Taproban, devo però precisare che questo è per noi più un side project che un gruppo vero e proprio, mi spiego: con Walter ci vediamo un paio di volte l'anno e registriamo alcune sue nuove composizioni (tre di esse finiranno nei tributi Colossus/Musea dedicati alle tre cantiche della Divina Commedia), l'idea sarebbe quella di accumulare materiale per poi pubblicare un album di inediti ... ci vorrà un pò di tempo...

- A&B -
Conoscendo l'amore di Walter per sonorità anni '70 molto keyboards- oriented possiamo immaginarci una ... "Nuova Taproban" ...
- Guglielmo Mariotti -
Effettivamente il sound è un pò un ibrido tra i due gruppi anche se, essendo Walter l'unico compositore del progetto, la bilancia pende un pò di più verso i vecchi Nuova Era. Finora abbiamo lavorato solo a brani strumentali ma non escludiamo di inserire pezzi dove io possa cantare, allora le cose si allontanerebbero un pò dai vecchi lavori.



- A&B -
Nel periodo intercorso fra la fine dei Taproban e il nuovo percorso ti sei dato da fare in qualche modo ? Collaborazioni ? Materiale nuovo da proporre ?
- Guglielmo Mariotti -
Probabilmente mi sono dato (e mi sto dando) anche troppo da fare! Quando mi si chiede di collaborare ad un progetto progressive faccio di tutto per riuscire a non dire di no! Fondamentalmente io sono uscito dai Taproban perché sentivo il bisogno di avere come gruppo principale una formazione che comprendesse anche un chitarrista e da poco più di un anno sono entrato a far parte de La Bocca Della Verità - http://www.myspace.com/laboccadellaveritaprog - una formazione a sei con due tastieristi e due chitarristi, con cui stiamo per iniziare le registrazioni del debut album "Avenoth".
Poi con Davide Guidoni, assieme a Max Capraro e Jimmy Bax, ovvero i tastieristi de La Bocca Della Verità, abbiamo formato un quartetto di nome Keybridge caratterizzato da un sound molto "Spock's Beard/Neal Morse oriented" coi quali stiamo componendo un concept album e registrando alcuni brani per altri tributi Colossus/Musea. Poi ancora con Davide suoniamo in un quartetto basso, chitarra, batteria e voce chiamato Kaiphametrò dal sound riconducibile a certe sonorità Rush dei primi anni ottanta. Infine, da un mese circa, sono diventato il nuovo bassista dei milanesi The Watch, coi quali stiamo preparando il tour "The Watch plays Genesis '70/'71" dove suoneremo pezzi che anche i Genesis stessi hanno fatto poco (o per niente) dal vivo (Looking for someone, Harold the barrell, Going out to get you ...)


- A&B -
Tu sei essenzialmente un bassista. In un gruppo che propone musica particolare il basso non funge da semplice accompagnatore ... e mi sembra che nei 3 lavori targati Taproban lo dimostri chiaramente. Quali le tue principali fonti di ispirazione ? I tuoi "miti" insomma ...
- Guglielmo Mariotti -
Infatti io non mi descrivo come uno che suona il basso, io suono il basso Rickenbacker, con tutto il background che tale affermazione si porta dietro! Le mie fonti di ispirazione, bassisticamente parlando, sono Paul McCartney, Chris Squire, Michael Rutherford, Dave Meros, John Wetton, Geddy Lee e penso che si senta chiaramente ... Se esuliamo dal contesto del basso ti posso citare Steve Hackett, Anthony Phillips, Robert Fripp, Andy Latimer, Peter Gabriel, Greg Lake, i Beatles.

- A&B -
Fonti bene informate mi dicono che costruisci anche strumenti ... il doppio manico basso/chitarra ad esempio ...
- Guglielmo Mariotti -
Si, è vero,oltre ad avere due "veri" bassi Rickenbacker, me ne sono costruiti due che li riproducono fedelmente (uno è quello che si vede nei video dei Taproban a Stazione Birra). In più mi sono fatto due doppio-manico dove, assieme ad un basso simil-Rickenbacker, ho messo, rispettivamente, una chitarra elettrica 12 corde e una chitarra piezoelettrica 12 corde. Adesso sto lavorando ad una riproduzione del mitico Rickenbacker a 8 corde, come quello che Squire usò per le sessions di "Going for the one".



- A&B -
Le apparizioni live. Un po' il cruccio di tutte le band... Qualche locale disponibile (a Roma siete abbastanza fortunati immagino), qualche festival organizzato con grande passione, ma un pubblico mai numerosissimo ...
Spesso si ricorda la mancanza di sostegno da parte dei mass-media di "peso" e poi si vedono ragazzini idolatrati da MTV ... piuttosto frustrante immagino ...

- Guglielmo Mariotti -
Ti dico la verità, a me non dispiace tanto per il fatto che il prog sia un genere di nicchia, mi spiace di più per il fatto che questo genere non goda, in generale, nell'ambito della comunità musicale, del rispetto che viene tributato ad altri generi quali il jazz o il blues.
Essendo venuto a contatto con i The Watch, vedo che, nonostante la loro relativa fama a livello prog, fanno pochissime date in Italia a fronte di un buon numero di date in Europa ed America. Qui a Roma abbiamo una realtà importante come Stazione Birra dove grazie agli amici Paolo Carnelli e Guido Bellachioma si suona prog tutto l'anno, ma è veramente un faro isolato nella notte!


- A&B -
Sfogliavo in questi giorni due libri di contenuto musicale. "Quei bravi ragazzi del Rock Progressivo" e "Anni 70 rivoluzione rock".
Al di là di parecchi topoi ormai risaputi, i più bizzarri mi paiono quelli in cui si afferma che chi ascolta progressive è "anonimo", "non individuabile", " insospettabile" oppure, con un termine che non mi piace anche fuori da questo contesto, "sfigato". Oppure che si tratta di musica "vecchia", per nostalgici amanti di fiabe e allegorie varie. Niente di più falso ovviamente ma talvolta i risultati danno ragione ai denigratori. E quindi avanti con la musica di plastica, spacciata, magari, anche per impegnata ... Come giudichi il fenomeno? Vedi la luce in fondo al tunnel oppure siamo ormai ad un punto di non ritorno ?

- Guglielmo Mariotti -
Beh, il fatto che noi "progghettari" siamo un pò meno visibili dei metallari oppure dei punks è vero non trovi? Riusciamo a confonderci meglio nella massa!!!
Il modo in cui veniamo definiti dai denigratori si ricollega al discorso che facevo prima, ci accusano di essere nostalgici, allora chi ascolta e suona blues o jazz, musiche con più di cento anni di storia, non è a suo modo nostalgico? Eppure loro vengono visti come elite e giustamente rispettati.
Come nel jazz accanto alle big bands che ripropongono gli standard, ci sono formazioni che vanno avanti, sperimentano, fondono, nel prog ci sono i gruppi storici che ripropongono il loro glorioso passato, le cover bands che scavano nell'archeologia del genere ma anche bands che contaminano, sperimentano, nel corso degli anni ci siamo confrontati e contaminati col metal, col jazz, con l'elettronica e mille altre cose lontanissime tra loro, bisogna guardare al prog nel suo insieme. Io ho un fratello di sedici anni e Simone Rossetti dei Watch un figlio di 14, entrambi ascoltano anche prog e stanno iniziando a suonare, questa è una buona cosa, la fine sarebbe se non ci fosse più ricambio, se rimanessero solo i "vecchi", invece mi pare che ci siano sempre nuove leve pronte a portare avanti il discorso.


- A&B -
Abbiamo cercato sin qui di conoscere il Guglielmo Mariotti musicista. Il semplice ascoltatore o frequentatore di concerti invece ... come al festival nei pressi di Reggio Emilia ...
- Guglielmo Mariotti -
Si, è vero, sono andato a vedere il "Gong Festival" vicino Reggio Emilia con mio fratello ed abbiamo pernottato in macchina ma ne è valsa la pena: è li che ho conosciuto i Watch! Purtroppo visti i miei molteplici impegni, tra l'altro, non vivendo di musica, ho un lavoro "vero", non posso andare in giro a vedere concerti come vorrei. Per quanto riguarda gli ascolti ti posso dire che sono un "prog-onnivoro" ascolto di tutto, dal new prog al metal prog, allo zehul, al canterbury; mi piace approfondire le scene locali (Francia, Europa dell'est, Giappone, Sudamerica ecc...).
Al di fuori del prog i miei grandi amori sono i Beatles e Paul Mccartney solista, i Pink Floyd, i Led Zeppelin e i Queen.


- A&B -
Grazie per il tempo dedicatoci e a presto.
- Guglielmo Mariotti -
Grazie infinite a te per questa intervista, che è la mia prima personale, spero di non essere stato troppo prolisso. Saluto tutti i prog-fans del mondo.



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