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Pennelli Di Vermeer


Pasquale Sorrentino: Voce e chitarra acustica
Giovanni Santoro: Basso
Raffaele Polimeno: Pianoforte, organi e synth
Pasquale Palomba: Chitarra elettrica
Marco Sorrentino: Batteria e voce

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- A&B -
Ciao, benvenuti su Artists&Bands.
È la vostra prima volta qui, perciò vorrei lasciare a voi il privilegio di introdurvi brevemente.

- PdV -
Ciao a tutti ….innanzitutto grazie per quest’intervista. Siamo i Pennelli di Vermeer band partenopea ... più precisamente dell’area vesuviana, quella che i vulcanologi chiamano area rossa. Siamo in cinque e da un po’ di anni siamo sempre insieme a lavorare sul progetto PdV ... finiremo col fare pure terapia insieme.
I nostri nomi: Pasquale Sorrentino (voce e chitarra acustica), Giovanni Santoro (basso), Raffaele Polimeno (tastiere), Pasquale Palomba (chitarra elettrica), Marco Sorrentino (voce e batteria).


- A&B -
La vostra musica è un mix molto vario. In particolare in questo ultimo lavoro i riferimenti sono davvero tanti. Dal cantautorato italiano, al punk fino al progressive sinfonico italiano degli anni ’70. Quali sono i vostri maggiori punti di riferimento ?
- PdV -
Ciascuno di noi ha un background musicale alle spalle... chi ha suonato grunge, chi rock and blues, chi celtica e popolare, chi ...... piano bar (ma non vi diremo mai chi).
Tutte queste esperienze confluite nel progetto PdV quasi come fossero tanti ingredienti da mischiare per vedere poi cosa ne viene fuori. Ci piace mistificare e sperimentare con i generi musicali ... la parola d’ordine è contaminazione. Ci piace tutta la musica ... fare dei nomi è riduttivo.




- A&B -
Vorrei soffermarmi sui vostri testi brillanti e fortemente ironici, capaci di spaziare da situazioni fantastiche e inverosimili a precise realtà quotidiane. Cosa c’è al centro del vostro immaginario ?
- PdV -
Il dibattito e una scrupolosa analisi sulla realtà che ci circonda, sulle cose che accadono nel mondo..ma anche l’autoanalisi nonché la conoscenza del sé e di tutti i vampiri l’affollano. Dunque un po’ di pragmatismo e un po’ di “serie pippe mentali”.

- A&B -
Rivolgendo uno sguardo al passato, cosa vi spinto ad iniziare ?
- PdV -
In viaggio su un furgone per Capo Nord ... Pasquale Sorrentino (voce e chitarra acustica) conobbe Giovanni Santoro (basso). Proprio Giovanni volle ascoltare alcuni pezzi scritti da Pasquale S. ... gli piacquero e disse: “Mettiamo su un gruppo”. La risposta fu: “OK!”. Nei momenti di sconforto e discussioni malediciamo quel viaggio.

- A&B -
Qual è lo spirito che vi guida lungo la vostra strada ?
- PdV -
Spirito di gruppo, soltanto spirito di gruppo ... con tutte le complicazione che ne conseguono. Se si superano, il gruppo è più saldo, l’amicizia anche. La musica è in un certo senso la punta dell’iceberg ... sotto c’è l’amicizia di tanti anni.

- A&B -
L’8 luglio avete avuto l’onore di aprire il concerto di Pino Daniele in Piazza del Plebiscito a Napoli. Cosa ci potete dire di quell’esperienza ?
- PdV -
C’era in noi una tensione naturale ... dovevamo suonare davanti al pubblico di Pino Daniele. Quando il direttore di palco ci ha presentato temevamo il peggio ... invece il pubblico ci ha accolto con calore e il ghiaccio si è rotto. Lo show è stato breve ma intenso ... il pubblico ha ballato ma ha anche ascoltato.
Per il gruppo è stata una buona promozione.




- A&B -
Voi collaborate con La Canzonetta, un’etichetta storica per la musica napoletana, e da questo punto di vista vi potete dire fortunati.
Quali sono le difficoltà che una band come la vostra può incontrare in fatto di etichette, distribuzione ecc ... ?

- PdV -
Distinguiamo tre tipologie di etichette discografiche ... quelle indipendenti che ti lasciano libertà artistica e si accollano spese di produzione e promozione, altre - sempre indipendenti - che spillano solo soldi ai gruppi, si prendono le edizioni, mettono il disco in catalogo e scappano ... queste andrebbero boicottate ... nascono e muoino come funghi ... e infine le major interessate a pezzi radiofonici, televisivi, per l'ascoltatore medio.
Spesso per le major l'artista giovane è un numero se vende bene, altrimenti via a calci nel sedere.
La Canzonetta va a collocarsi nella prima tipologia su descritta ... lavora nel tempo e in modo programmatico con investimenti grandi e più piccoli, segue i suoi gruppi, lascia libertà artistica ma non disdegna il confronto con gli artisti anche in fase di produzione.
Possiamo ritenerci dei fortunati per aver trovato a Napoli "quest'oasi felice" fatta di persone attente, disponibili ma pure pragmatiche ... come siamo noi.


- A&B -
Quali requisiti deve dunque possedere una band per riuscire ad emergere, o almeno farsi strada. Credete che basti il solo talento ?
- PdV -
No!!! E necessario crearsi anche uno staff di persone/amici che in maniera programmatica lavorano per la band. Il management è fondamentale, l’agenzia di booking anche.
Il consiglio che diamo è quello di essere all’inizio manager di se stessi ... fare tanti concerti più che tanti dischi; essere presenti (con rispetto ed umiltà) lì dove c’è un palco e un pubblico.


- A&B -
In un’intervista avete detto che se l’Italia fosse un disco sul lato A si troverebbero le solite canzonette piene di cliché. Che futuro vedete dunque per la musica italiana ?
- PdV -
Purtroppo fino a quando radio e televisioni – che in Italia sono ancora gli unici canali mediatici capaci di creare fenomeni musicali - ci propongono il frullatino di bel canto e parole imbarazzanti ... allora la situazione non cambierà. Per fortuna le nuove generazioni utilizzano anche altri canali mediatici.




- A&B -
Parlando del vostro futuro, quali progetti avete e quali traguardi intendete raggiungere ?
- PdV -
Fare tanti concerti live!!!!!!!!!!!! Abbiamo voglia di confrontarci con un pubblico sempre diverso e guadagnare più soldini con la musica.

- A&B -
Bene, vi ringrazio molto per la disponibilità e rinnovo i saluti da tutta la redazione. Complimenti per quello che state facendo e in bocca al lupo per quello che farete. Ve la sentite di lasciare un saluto ai nostri lettori ?
- PdV -
Abbracciamo voi e ringraziamo anticipatamente chi dedicherà il suo tempo prezioso a leggere quest’intervista.


 

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