Eccoci come ogni anno a parlare del nuovo album dei Believe. Rispetto al precedente “The bread is mine”, il vocalist Karol Wroblewski non si occupa più delle tastiere sostituito in pianta stabile da Konrad Wantrych, per il resto line up confermata.
Gli scorsi album e l’ultimo in particolare si erano contraddistinti per un’atmosfera crepuscolare che pervadeva i brani presenti. The world is round non si discosta molto da questo trend, ma sancisce la maturità artistica di un gruppo e del suo leader, il chitarrista Marek Gil, ormai sempre più distanti dalle atmosfere new prog. Un rock maturo, il loro, melodico, mai banale, anzi ricercato e ricco di malie. Ecco, dunque, la ritmata “No time inside” farcita di interventi discreti di Gil e di Satomi; l’intimista “World is round pt.2”; l’hard rock sui generis di “Cut me paste me”; l’ipnotica e floidiana “Lay down forever”. E ancora il sinuoso incedere di “So well” con ancora il violino di Satomi ad ergersi a protagonista; la delicata “New hands”; l’etno rock della lunga “Poor king of sun/return” con il sitar dell’ospite Tomek Osiecki. Un album da gustare con calma, rarefatto, mai sopra le righe, un vero marchio di fabbrica a nome Believe. Gradevolissimo. 78/100
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Karol Wróblewski: Voce Anno: 2010 Sul web: |