Marco Giarratana: Voce
Michele Cigna: Chitarra
Stefano Di Francisca: Basso
Antonio Calandra: Batteria
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- Recensione di Embryonal Confinement
- A&B -
Dando una prima occhiata al vostro progetto, mi è sembrato basato su delle antinomie concettuali, con il nome Psycocean che unisce lo spazio interiore (la mente) ad un'idea di spazio esterno (l'oceano), mentre il titolo dell'EP (Embryonal Confinement) tratta del contrasto l'individualità libera e la schiavitù massificata nell'era del consumismo. Come e dove avete mutuato queste idee?
- Psychocean -
Tutto è uscito fuori molto naturalmente in realtà, senza forzature, dall'esperienza direi. Il rapporto all'interno del nome Psychocean viene da una visione dell'uomo come essere/meccanismo all'interno di qualcosa di più grande di esso, così come la mente è all'interno dell'uomo stesso.
Mentre per quanto riguarda il messaggio delle liriche (ispirate da Orwell), anche il respiratore che si sente all'inizio dell'album e alla fine (e che viene riproposto in uno stacco della title-track) simboleggia il modo in cui la società tiene in vita artificialmente gli individui, sempre più passivi ed inermi di fronte una struttura che li stritola e che non può essere sovvertita. È un inno all'"individualismo mentale" che però non deve tradursi in puro egoismo, bensì trovare la propria dimensione ed il proprio posto nel mondo rendendosi però utili anche al prossimo. Comunque sia, vogliamo che chi ascolti la nostra musica si faccia la propria idea e dia la propria personale interpretazione, magari anche noi stessi riusciremmo a scorgere delle prospettive alle quali non avevamo pensato ;)
- A&B -
In questa prospettiva vi sono altre influenze letterarie a riguardo che citereste ?
- Psychocean -
Certamente Chuck Palahniuk, da cui abbiamo preso spunto per “Magmatism”. E poi anche Noam Chomsky e Roland Barthes, citati tra l'altro nelle influenze sulla pagina del nostro myspace.
- A&B -
La title track, a mio parere apice del disco, si distingue inoltre per l'innesto di loop e soundscapes reminiscenti di ambient/industrial e vocals manipolate ... voi siete un classico quartetto rock, che rapporto avete con l'elettronica ?
- Psychocean -
Al momento noi utilizziamo per lo più effetti derivati dalla pedaliera o dal distorsore della chitarra (come nei momenti da te citati). Noi comunque vorremmo utilizzarla un po' di elettronica, per il momento ci mancano synth o cose del genere, però più avanti perché no?, potrebbe servirci per seguire nuove strade, anche perché non vogliamo rimanere fossilizzati nell'ambiente “chitarra pesante”. Dipende da quanto dura il progetto: tra dieci anni potremmo essere un gruppo elettronico.
Di stare qui a dire “faremo progressive tutta la vita” non me la sento. In definitiva l'elettronica per ora manca, ma non la escludiamo ... forse nel prossimo disco ... anche perché forse potremmo ampliare la formazione con un quinto elemento come turnista. Dipende sicuramente dal taglio che prenderanno i pezzi.
- A&B -
Beh, grazie dello scoop allora ;)
Sul vostro myspace vi definite alternative, progressive, e psichedelico per presentare lo stile del gruppo al pubblico. Si tratta di termini quantomai estesi, ma in particolare "psichedelia" ha acquisito un'accezione che poteva spaziare da proposte rumoriste ad altre simil ambient. Quali sono gli elementi psichedelici che pensate di iniettare nelle vostre composizioni ?
- Psychocean -
Beh in generale non forziamo né decidiamo a priori “qua ora ci mettiamo/facciamo psichedelia, qua invece altro”. Cerchiamo di far uscire il pezzo nella maniera più naturale possibile di assecondarne l'essenza originaria al momento della creazione. Sicuramente, certi timbri di “Overtones” possono essere definite “psichedelici”, con chitarre un po' acide.
- A&B -
Parlateci della vostra partecipazione alla compilation NeuroSounds Vol. 1.
- Psychocean -
Non ci sentiamo affiliati alla scena post-hardcore, anche perché palesemente non lo siamo.
Semmai prendiamo qualche elemento. Magari proprio la canzone inclusa nella compilation (Overtones nda) è forse quella un po' meno post-core. Però è di certo un aiuto per farci conoscere, far girare il nome di band appena nata. Detto questo è un'iniziativa apprezzabilissima in quanto non tutti si caricano l'onere di una compilation senza farci soldi e fare solamente pubblicità ai gruppi!
Ce ne fossero più di 'ste cose!
- A&B -
Pressato dai critici, nel tentativo (fallito) di non farsi catalogare in un genere, Aaron Turner degli Isis ha definito la sua band “metal per l'uomo pensante” ...
Se foste critici di voi stessi, quale termine coniereste per definire gli Psychocean ?
- Psychocean -
“Heavy Mental” :-) ... Beh noi intendiamo i pezzi come un veicolo per dei messaggi, la musica non è un fine ma un mezzo... quindi potremmo chiamarla “medium-metal” ??? ... :-) comunque noi non siamo nati per seguire un determinato tipo di musica, quindi etichette e contro-etichette le lasciamo agli altri: noi suoniamo rock, un po' metal, un po' psichedelia, un po' progressive, un po' di qui un po' di lì ... detto questo ci piace quando ci vengono critiche o interpretazioni diverse da come noi l'avevamo pensata, perché poi può essere spunto per qualcosa in futuro. Qualcuno ha persino detto che facciamo progressive alla Dream Theater. Noi andiamo avanti ed incassiamo :D
- A&B -
Avete qualcosa da dire ai lettori di ArtistsAndBands ?
- Psychoacean -
Approfittiamo allora di invitarvi tutti a fare un giro sul nostro myspace, scaricare il disco, farvi un'idea insomma. Per il resto noi speriamo di farci conoscere nel resto della penisola: non ci poniamo alcun limite né confine né musicalmente ... sembrerà un po' megalomane :D ma porsi troppi freni alla fine rischia di non farti arrivare da nessuna pare ... poi se arriva la chiamata di Ross Robinson non ci dispiacerebbe affatto!