Leggendo le note di presentazione allegate al CD, in cui si parla di una band poliedrica che interagisce con varie realtà musicali o dello stile che segnala un "all type of metal influences" pensai immediatamente alla solita Prog Metal band che cerca di fare il classico polpettone e che poi alla fine si ritrova con la ben più classica frittata, nulla di più sbagliato, siamo veramente di fronte ad una band poliedrica e veramente capace di esplorare con intelligenza e con ottima capacità di sintesi molti lati dell'universo Metal.
Ascoltando questo demo degli anconetani Nefesh dal titolo omonimo, si può pensare quasi con sicurezza che siamo in presenza di un gruppo già pienamente affermato, con magari un buon numero di album alle spalle, non tanto per la qualità tecnica e strumentale dei componenti che è comunque di ottimo livello ma sopratutto per il coraggio, la personalità e l'originalità nel songwriting, ed invece per il combo marchigiano si tratta dell'esordio discografico. Poliedrici, variegati, multiformi al punto che diventa effettivamente difficile poter affermare, sembrano questi o suonano come questi altri, così come è impossibile definire con certezza e con precisione cosa sono i Nefesh, o meglio su quali coordinate sia incentrata la loro proposta musicale, non sono Prog, non sono Heavy, non sono Death, non sono Nu, non sono Power ... o meglio sarebbe forse più corretto dire che i Nefesh sono tutto questo ma non, come spesso accade, con brani in cui tutte le varie influenze e contaminazioni sono buttate li più o meno alla rinfusa, i nostri invece riescono ad amalgamare il tutto in modo da far passare inosservati anzi rendendoli perfettamente naturali i vari intrecci, i vari passaggi e tutte le varianti sonore presenti nel platter all'ascolto, aggiungendo anche, come ulteriore condimento, sempre apprezzato, momenti estremamente ricchi di atmosfera. Un Promo di 4 ottime tracce la cui lunghezza, che varia dai 9 ai 12 minuti, per un totale di circa 40 minuti di musica, fa si che più che ad un promo siamo di fronte praticamente ad un full-lenght vero e proprio il che rende ancora maggior merito alla band anconetana. Personalità forte quindi, coraggio e capacità compositive, affiancate da imprescindibili, per il tipo di musica proposta, capacità tecniche e strumentali di ottimo livello, specialmente in Stefano "Igor Stephenbye" Carloni con le sue tastiere, fondamentali nel sound dei Nefesh, per l'atmosfera e il paesaggio che riescono a creare, così come la chitarra di Luca "Lyuke Melchìsedek" Lampis, ascoltarne lo spettacolare assolo nella conclusiva Son of Life, indubbiamente le due colonne su cui poggiano e si intrecciano tutte le partiture musicali. Non resta quindi che confermare la bontà e l'originalità di una band dall'estro e dal potenziale notevolissimo, che ha fatto di tutto per rendersi "incatalogabile", sperando che sappiano ripetersi, per questo giro comunque gli applausi sono doverosi. 80/100
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Michele "Michelle Prince" Bladi: Batteria Anno: 2006 Sul web:
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