Interessante è la proposta che ci giunge da Thessaloniki in Grecia e dai Transcending Bizarre ? con questo loro secondo lavoro sulla lunga distanza intitolato The Serpent's Manifolds.
Lavoro che, come detto, segue a 5 anni di distanza The Four Scissors disco che confesso di non aver sentito ma di cui leggendo qua e la si parla molto bene, dipinto con grande enfasi in termini di Avantgarde/Gothic con un mix di classic metal e suoni industrial, voce black ed arrangiamenti orchestrali, prendo per buone queste definizioni, sopratutto perchè più o meno tranquillamente applicabili anche a questo The Serpent's Manifolds a parte forse un certo abbandono di sonorità gotiche in favore di un maggiore gusto elettronico ed una coralità più aperta e briosa nel suono delle tastiere. La ricerca di una conferma quindi per la band greca ? più che una conferma, a leggere le parole della band stessa, una vera e propria esperienza, dipinta come un viaggio musicale nel misticismo, nella filosofia e nelle meraviglie dell'universo. La conferma comunque mi sento di poter dire che il combo ellenico la trova ampiamente con questo loro secondo full-lenght e posso anche confermare che sia le parole della band che i commenti delle recensioni del disco precedente vengono confermate, perchè effettivamente questo The Serpent's Manifold è realmente un viaggio ed una esperienza musicale molto varia, sì mistica, sì filosofica ma anche estremamente concreta e materiale; certamente con "le meraviglie dell'universo" probabilmente i Transcending Bizarre ? intendono le meraviglie dell'universo musicale o meglio della sua parte più vicina alle sonorità Metal che qui vengono esplorate praticamente in tutte le sue molteplici espressioni. Un Black Metal sinfonico poco Black e molto sinfonico, arricchito da sperimentazioni che mantenendo una grande "rabbia" sonora pongono anche un forte accento ad elementi musicalmente più "accattivanti". Un esplorazione che, ed è questa forse una peculiarità della band ellenica, non pone i vari generi che via via possiamo con facilità riconoscere all'interno delle strutture musicali, solo come influenze o contaminazioni ma spesso come vere e proprie citazioni, frasi musicali, passaggi, riff, piccole chicche che brillano in maniera apparentemente distaccata ed indipendente all'interno del più complesso tessuto musicale ed è così facile riconoscere magari un assolo di chitarra strutturato in forma tipicamente Classic Metal all'interno di un passaggio dalle strutture più tipicamente Black, o magari un tappeto di tastiere aperto e corale, decisamente sinfonico, un growl più orientato al Death/Brutal su ritmiche più estreme, arrivando talvolta a veri e propri piccoli inserti che richiamano chiaramente a band come Opeth, Subterranean Masquerade, Arcturus, Dimmu Borgir e molti altri ma non si tratta però assolutamente di scopiazzature ma di vere e proprie micro-citazioni che "cucite" assieme danno vita ad un sound sicuramente originale, estremamente interessante e pienamente convincente ed appagante. Voce, chitarre, tastiere e ritmiche sanno riempire sempre con passaggi ed invenzioni tecnicamente e musicalmente di qualità le partiture, garantendo per tutti i quasi 47 minuti di The Serpent's Manifolds, pathos, una certa dose di teatralità, interesse, aggressività e melodia. Ottima la produzione e molto bello l'artwork ed il booklet, arricchito dai testi delle canzoni. Black Metal, Melodic Death, Progressive, Industrial, tutto ciò e non solo trova spazio in questo The Serpent's Manifolds, un disco complesso ma non eccessivamente pomposo, magniloquente o impegnativo, un disco che sicuramente risulterà graditissimo a coloro che richiedono, partiture articolate e non lineari, ricchezza negli arrangiamenti, intrecci e contaminazioni di generi e che trovano interessante la commistione tra cura melodica, sperimentazione sonora ed estremismo ritmico. I puristi dell'ortodossia di genere invece difficilmente potranno apprezzare. A mio personale parere un ottimo disco. 85/100
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Haris: Synths, samples, chitarra Anno: 2008 |