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Dark End


Luca Gregori (Animae): Voci
Jorè Storchi (Imajes): Chitarra solista
Andrea de Pietri (Raziel): Chitarra ritmica
Simone Giorgini (Antarktica): Pianoforte, tastiere, arrangiamenti orchestrali
Simone Rebucci (Q’ thulu): Basso
Riccardo Valenti (Valentz): Batteria

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- A&B -
In seguito all'ascolto di "Damned Woman and a Carcass", opera prima dei Dark End, esponenti del black metal sinfonico emiliano, ci apprestiamo ad intervistare i componenti del gruppo, che probabilmente hanno già letto la recensione e sono consapevoli di averci colpito in senso positivo.

Buongiorno, ragazzi, e complimenti vivissimi per il buon lavoro svolto! Come da rituale, in primis, mi sembra opportuna una presentazione dei musicisti ed una breve biografia dei Dark End, per tutti coloro che non vi conoscono, in particolare per i lettori di Artists and Bands.

- Imajes -
Buongiorno!, E Prima di tutto grazie a voi delle belle parole, e dei complimenti, non è superfluo dire che ci fatto molto piacere. Parole del genere ripagano della fatica e dell’impegno. Allora partiamo con ordine.
I Dark End sono: Luca Gregori (Animae) : Voci , Jorè Storchi (Imajes): Chitarra solista, Andrea de Pietri (Raziel) : Chitarra ritmica, Simone Giorgini (Antarktica) Pianoforte, tastiere, arrangiamenti orchestrali, Simone Rebucci (Q’ thulu) Basso,
Riccardo Valenti (Valentz) : Batteria.
I Dark End nascono nella seconda metà del 2005 da una mia idea (Jorè), avevo scritto i brani e volevo trovare una band per poterli realizzare (i brani erano più grezzi e non elaborati come ora) poi nel corso del 2006 ad uno ad uno a partire da Valentz si sono aggiunti i membri ed abbiamo potuto completare e riarrangiare le canzoni che alla fine del 2006 abbiamo cominciato a registrare ed eccoci quà.


- A&B -
Il disco è molto ambizioso, dato che i testi sono tratti da alcuni capolavori di Charles Baudelaire: come vi è venuta l'idea di utilizzarli in ambito musicale?
- Imajes -
Per vari motivi, primo soprattutto perché Baudelaire ci piace molto, in secondo luogo credo che le sue poesie siano decisamente “Black” ma proprio come forma e sostanza dei suoi lavori, si accostavano meglio ad un Black più barocco e sinfonico piuttosto che ad uno grezzo e minimale, ovvio questa è solo la nostra opinione; inoltre nessuno di noi voleva trattare argomenti d’ispirazione religiosa perché anche se amiamo molto la scena black e ne apprezziamo la Mistica, siamo Atei e quindi non ce la sentivamo di affrontare temi che conosciamo poco o niente.

- A&B -
Possiamo parlare di "concept album" oppure è una terminologia troppo ingombrante, tenendo conto che si tratta del vostro esordio discografico?
- Imajes -
Forse più che un Concept potrebbe essere una piccola antologia di poesie, in quanto provengono alcune da “Le fleur du mal” ed alcune dallo “Spleen” quindi anche il filo conduttore dell’artista è stato “interrotto” diciamo.
Il prossimo disco, che stiamo scrivendo, sarà più avvicinabile al “Concept”.
Le traduzioni sono state prese da testi ufficiali Inglesi, regolarmente pubblicate, non ci saremmo mai permessi di tradurre personalmente queste opere la cui traduzione appunto potrebbe non rendere giustizia a questi che sono testi di una bellezza inimmaginabile.


- A&B -
I dipinti che abbelliscono il CD sono veramente apprezzabili: non mi riferisco soltanto alla copertina, ma anche alle immagini interne ed a quella posta sul retro. Durante la stesura della recensione ho provato a riflettere su un possibile significato, ma non è certo facile interpretare il vero pensiero dell'artista, pertanto sarei molto curioso di conoscere la corretta interpretazione di queste opere.
- Imajes -
I dipinti che Alessandro (il pittore) ha realizzato per noi, intanto ci tengo a dire che sono tutti degli olio su cartone e che in dimensione reale sono molto più belli che nel nostro cd; in secondo luogo sono stati dipinti dall’interpretazione delle opere di Baudelaire, a partire dalla copertina dove la donna dannata diventa una, come nel titolo del disco ( a differenza della poesia in cui le donne dannate sono una “categoria”), per continuare con gli interni che rappresentano se non proprio una poesia un estratto od una sensazione di essa, sarebbe stato bello poter mettere dei lavori per ogni scritto ma era decisamente una cosa imponente che avrebbe ritardato l’uscita del disco di qualche mese.

- A&B -
Passando al suono, è evidente che dietro c'è molta preparazione ed un buon bagaglio culturale: qualcuno di voi ha frequentato o frequenta il Conservatorio?
- Imajes -
Intanto grazie! Io (Jorè) sono diplomato in chitarra Jazz/Fusion all’AMM e precentemente o fatto degli studi classici con insegnati privati. Simone (Giorgini) ha frequentato il conservatorio.
Gli altri membri hanno tutti studiato con insegnati o scuole private, Lo stesso Luca ha seguito dei corsi di canto, perché nonostante il grim ed il growl imparare le respirazione è importantissima.


- A&B -
In ambito black metal e, più in generale, nella scena estrema, non sono in molti a curare il lato tecnico, in quanto troppo spesso i gruppi gareggiano a chi fa più rumore, ignorando i fondamentali. Se siete d'accordo con questa mia considerazione, gradirei moltissimo un vostro appello in proposito, rivolto alle band ed ai musicisti in erba, per una salvaguardia dell'aspetto tecnico, visto che la nostra scena, soprattutto per colpa delle nuove sonorità statunitensi (per me indegne di essere chiamate "metal"), si sta un po' appiattendo verso il basso.
- Imajes -
Il discorso è complesso, a noi piace molto il lato tecnico della musica senza però esasperarlo, ci interessa che i brani siano belli e scorrevoli più che impressionanti dal lato tecnico, esasperare la tecnica rende la musica vicina ad una competizione, cosa che vogliamo evitare. Però allo stesso tempo c’è molta più ricerca di quello che a primo ascolto può sembrare. Di certo non ci piace che il “minimalismo” sia preso come scusa per nascondere una scadente preparazione.
Ci vuole equilibrio. Purtroppo qualcuno che si accontenta di comprare uno strumento per sentirsi musicista, mentre in realtà servono ore di preparazione, rinunce e sudore. In altre parole se si vuole fare a meno della tecnica, prima è necessario acquisirla, almeno ad un buon livello. Dagli States c’è poco che mi piaccia in questo momento, a partire dalle produzione che sembrano tutte robotiche e che purtroppo segnano lo standard, tanto da far prevalere la forma alla sostanza. In pratica chi si può permettere lo studio migliore e chi ha più soldi fa il disco “migliore”.
Poi guarda caso non si riesce ad ascoltarlo tutto senza che la noia non abbia preso il sopravvento. Sono mie opinioni libere, assolutamente non evangeliche ma in sostanza è quello che a me sembra stia succedendo. Come al solito poi sono le esigenze di mercato a far andare o meno un disco perciò ...


- A&B -
Cosa vedete nel vostro futuro, quello prossimo venturo, naturalmente, visto che quello più remoto non è facile da immaginare per nessuno? Avete in programma dei concerti nella vostra zona, un tour più esteso che tocchi anche regioni lontane - come quelle del quasi sempre dimenticato meridione d'Italia - o pensate già ad un nuovo album?
- Imajes -
Adoriamo suonare dal vivo! E lo stiamo facendo, speriamo di poterlo fare il più lontano possibile arrivando anche nel sud dove sappiamo esserci il pubblico migliore, qui da noi il pubblico è sempre un po’ freddino. Stiamo scrivendo un nuovo disco che uscirà nei primi del 2009, ma cercheremo di promuovere “D.W.A.A.C.” il più possibile.

- A&B -
In che condizioni si trova la scena metal emiliana, principalmente dal punto di vista dei locali? Si suona in disco pub e/o rock club, dentro i quali le metal band riescono ad intrufolarsi ogni tanto, oppure l'Emilia Romagna si impegna di più, da questo aspetto, rispetto ad altre regioni italiane e ci sono luoghi adibiti esclusivamente al nostro settore musicale?
- Imajes -
Anche qui potremmo aprire un dibattito. La scena Metal in Emilia credo che sia come dappertutto, grossa e presente solo che come dappertutto sta a casa sua. Trovo che i metallari italiani siano tarati da un esterofilia esasperata che impedisce loro/noi di apprezzare le metal bands italiane, accettiamo schifo estero ma le band italiane in gamba le snobbiamo, la butto li’ ma in italia quante metal bands ci sono? 10000 ? sto basso di numero perché sono sicuro sono di più. Se ogni band fosse composta da 4 elementi sono almeno 40000 persone, ed ancora una volta stiamo bassi, se ognuna di queste persone comprasse cd di metal bands italiane (che costano decisamente meno rispetto a quelli più “nobili”), primo si accorgerebbe che qualche bel disco c’è, secondo darebbe vita ad una ver scena italiana, mentre mi chiedo quanti conoscono almeno 10 bands italiane? e quanti hanno il loro cd in macchina, a casa, nel lettore ... per accompagnare la propria vita proprio come si fa con Dimmu o Emperor o Metallica o Iron Maiden?

- A&B -
Mi piacerebbe che voi deste qualche suggerimento ai lettori di Artists and Bands, relativamente ad alcuni nomi di gruppi italiani che stimate particolarmente, di qualunque settore, sia amici vostri, anche non famosi, che formazioni più conosciute che per voi hanno un certo valore.
- Imajes -
Questa è una cosa che apprezzo e si riallaccia al discorso di prima. Per me/noi bands che dovreste necessariamente avere sono: Illogicist, Hatred (Reggio Emilia), Unbirth, When Love Finishes, Convergence, Infernal Poetry, Novembre, Stormlord, Hour of Penance, Necrotorture, Fearbringer, Eden Beast, tanto per citarne alcune ma di ragazzi in gamba ce n’è un sacco la fuori e non è detto che i migliori siano sempre quelli.

- A&B -
A mio avviso, lo sviluppo del metallo in Italia, dal power al death, dall'epic al black, dal classic al doom, dal thrash al prog, è bloccato da un enorme handicap, rappresentato dalla mentalità della gente, in netto peggioramento negli ultimi anni.
Entro nel personale, perchè di recente sono stato oggetto di attacchi e critiche feroci, ai limiti dell'insulto, da parte di molti che ascoltano la nostra musica, ma che, evidentemente, non ne hanno capito il significato intrinseco; più in dettaglio, io sostenevo che il metallaro (musicista o semplice ascoltatore che sia) dovrebbe mantenere una certa immagine "ortodossa", mentre i miei interlocutori sostenevano che la società di oggi non è più quella di "Denim and Leather" e che quindi anche una maglietta firmata va bene per fare di un uomo un metallaro.
Che importanza ha per voi l'attitudine, l'abbigliamento e lo stile nel metal di oggi, ha ancora una sua valenza oppure il “consumismo e la mentalità dell'apparire” ha invaso pure la nosta musica ?

- Imajes -
I “poser” esistono è un dato di fatto, se poi si considera che l’attenzione dei media è concentrata sull’unica fascia di pubblico che ancora compra cd cioè dai 12 a 15 anni, questo non lo dico io, lo dicono le statistiche, va da se che il fenomeno dell’immagine attecchisce ancora di più. Inoltre e senza false polemiche l’Italia è ancora un paese cattolico che storce il naso di fronte ad un certo modo di atteggiarsi e abbigliarsi “proteggendo” invece chi ha un look meno trasgressivo. Proteggendo nel vero senso della parola, perché un buon look in Italia ti avvantaggia e ti garantisce un certo livello di accondiscendenza. Per me il fatto di poter trovare ambienti dove la gente “veste” la propria musica è molto bello, senza che questo debba essere un obbligo ma nemmeno un problema.
Appena fuori dall’italia c’è molto meno pregiudizio, ci è capitato di suonare in Germania e là è molto diverso, ho assistito ad un concerto Jazz in una chiesa!
Qui è impensabile, se non sei “televisivo” non funzioni. Maria de Filippi docet.


- A&B -
Ragazzi, mi rendo conto di avervi impegnato notevolmente, quindi per ora può bastare. Vi ringrazio molto per la disponibilità e vi saluto, sperando di vedervi presto sul palco, magari di persona, perchè la carriera di una formazione heavy metal si costruisce non solo in studio, ma anche suonando dal vivo.
Non posso lasciarvi andare, però, senza prima chiedervi un saluto per i lettori di ArtistsAndBands.

- Imajes -
Un saluto a tutti! Un ringraziamento, nuovamente per le belle parole e per lo spazio concessoci. Ai lettori diciamo: Supportate Italiano! Tra l’altro costa anche poco! DI solito siamo contro i nazionalismi, ma in questo caso ci sentiamo di dire che la musica Italiana non ha niente da invidiare a nessuno, venite hai concerti, andiamoci tutti! Abbiamo tutti da guadagnarne.

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