Il disco, che dura circa un'ora, inizia con i due minuti di “Antiutopia (intro)”, una lenta basata solo su voce e chitarra, seguita da “Shores of Desperation” che, al contrario, dura oltre sette minuti: dopo un lungo avvio, imperniato su solismo e ritmica entrambi pregevoli, emerge un thrash metal moderno che viene interrotto a tratti da parti lente, dominate da sovrapposizioni di voci rarefatte e da assoli molto tecnici. Si prosegue con “The Predator”: a metà strada tra thrash e death metal, il tempo viene successivamente variato tramite un rallentamento accompagnato da passaggi vocali piuttosto moderni, ma anche mediante un'accelerazione strutturata su ben due assoli.
Anche la cadenzata “The Invisible Wounds” è caratterizzata da effetti vocali all'avanguardia; dopo un altro paio di assoli, uno melodico ed uno in accelerazione, il pezzo riprende ritmato per poi chiudersi all'insegna del death metal. Al mid-tempo “Morbid Appetite” che si fa death/thrash per limitati periodi segue “Illusions of Existence”, dotato di qualche elemento hardcore mescolato a nuove sovrapposizioni vocali; terminata una parte lenta ed effettata, è ancora il death metal ad emergere tra vari cambi di tempo fino a giungere all'assolo definitivo.
“This Dying Sun” si presenta subito veloce ed aggressiva grazie a qualche passaggio death, ma anche dotata di ben tre assoli fluidi che si fanno notare tra gli effetti, mentre “… And not in Peace” è un potente thrash/death metal, ritmato e martellante, in mezzo al quale spiccano un lungo assolo ed il massiccio finale. La lenta “In the Hour of Need” dura ben otto minuti: a dire il vero, non è una vera e propria ballata, comunque si mantiene su coordinate più soffuse rispetto agli altri pezzi, infatti, dopo un arpeggio lento, marchiato da influenze progressive e da sussurri vocali, il brano si indurisce leggermente, ma conservando le caratteristiche originarie, spezzate dall'ennesimo assolo e da un'inattesa e raffinata conclusione al pianoforte.
Ancora gli effetti aprono “Wake up in Blood”, quindi si fa largo il thrash/death, interrotto da altri due assoli che ci conducono alla devastante chiusura di matrice death metal. “Dark Pages” presenta un avvio rarefatto, che si trasforma in un death metal molto rallentato, quindi il ritmo si alza un po', mentre la cadenzata “Layout of a Fallen City (outro)”, che dura soltanto un minuto, non è che il prolungamento della canzone precedente.
Prima di concludere non possiamo non rilevare che il CD contiene anche il video di “Dark Pages”, che dura circa quattro minuti ed in cui il gruppo viene ripreso mentre suona in una specie di magazzino, mentre di tanto in tanto scorrono dei filmati di natura differente.
Tirando le somme, l'album gronda tecnica solistica e precisione ritmica notevoli, sui quali poggia una voce molto duttile, abile sia nello scream che nel growl, ma anche perfettamente a proprio agio nell'eseguire passaggi moderni non proprio di stampo metal. Siamo di fronte ad un suono poco tradizionale, più vicino al death melodico che al thrash metal propriamente detto ed a volte anche un po' contorto e cerebrale; senz'altro c'è molta varietà, che consigliamo agli appassionati dei settori estremi che non si accontentano del passato e che con questo disco potranno proiettarsi nel futuro, in un calderone di violenza, melodia ed effetti.
73/100
Dario Tanzarella: Voce solista e doppie voci
Massimiliano Ciani: Chitarra e piano
Francesco Cucini: Chitarra
Federico Stiaccini: Basso
Francesco Vannini: Batteria
Anno: 2009
Label: Rock Over Records/Horus Music Group Company
Genere: Experimental Death/Thrash Metal
Tracklist:
01. Antiutopia (intro)
02. Shores of Desperation
03. The Predator
04. The Invisible Wounds
05. Morbid Appetite
06. Illusions of Existence
07. This Dying Sun
08. … And not in Peace
09. In the Hour of Need
10. Wake up in Blood
11. Dark Pages
12. Layout of a Fallen City (outro)