“One Single Speech”, che riguarda la Torre di Babele, presenta un bel duetto di chitarre ed un coro femminile, mentre il ritmato “Sulfur Salvation”, lungo sette minuti, tratta la distruzione di Sodoma ed é arricchito da una parte recitata ed atmosferica; si prosegue con il veloce “Binding Testament”, cioè la storia di Abramo e del sacrificio del figlio Isacco, tragedia che venne fermata da mano divina poco prima del tragico epilogo. Si continua con altre due canzoni veloci, cioè la feroce “The 12th Star” e la potente “Slavery” sulla schiavitù degli ebrei in Egitto; la conclusione spetta alla martellante “Goldblind” che descrive la punizione divina riservata agli uomini che avevano adorato il vitello d’oro ed infine all’acustica “Walk to the Mountain”, che indica la strada verso la “terra promessa”. Siamo quindi di fronte ad un concept sul Vecchio Testamento (del resto, tanto per restare in tema, “Kna’an” é l’antico nome di Israele) strutturato su una voce molto aggressiva che si destreggia bene sia in scream che in growl, mentre il contesto strumentale verte su un continuo contrasto tra alcuni momenti melodici, di stampo classic-epic metal, che ricordano gli Iron Maiden dei tempi d’oro ed altri più aggressivi che riecheggiano i primi In Flames ed i Cradle of Filth. I riferimenti musicali, quindi, sono ancora parecchio evidenti e le frequenti sovrapposizioni vocali, in particolare le voci pulite, non sempre si dimostrano efficaci; tuttavia qualche elemento orientaleggiante ed un discreto solismo melodico rendono il disco consigliabile agli appassionati di death melodico o di epic metal estremo, purchè si accostino all’album senza facili pregiudizi verso la forte componente religiosa su cui il concept è stato costruito. 71/100
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Adir Ron: Voce Anno: 2009 |