I pistoiesi Chaos Core sono un gruppo che fa del death metal tecnico la propria bandiera. Il loro primo album, “Born in Silence”, è molto curato fin dalla copertina, che raffigura un bosco misterioso immerso nelle prime luci dell'alba; il resto del libretto, ricco di disegni e foto, utilizza una grafica nitida che permette l'agevole lettura dei testi.
Il disco dura circa quarantacinque minuti ed è aperto dalla veloce “Lust for Pain”, una canzone di disperata consapevolezza sul futuro dell'uomo, seguita da “Links”, che riguarda i collegamenti tra le varie parti di un mondo troppo frammentato: il brano è più aggressivo, dotato di un intermezzo particolarmente tecnico e di una successiva accelerazione veramente brutale. Si continua con la ritmata “The Alkemist” e con “Tormento”, vorticosa fusione di ritmica e solismo, che tratta di riflessioni personali. Anche “Cages of Bitter Words” è molto personale: rarefatta in avvio, incede dapprima malinconica, quindi accelera, per poi avvicinarsi alla conclusione lenta tramite un notevole solismo melodico. L'apocalittica “Fifth Sun” si dimostra potente ed articolata, dato che sfrutta un assolo ed una sezione ritmica eccellenti; si prosegue con la selvaggia ferocia di “Amon-Ra”, riguardante la celebre divinità egizia e con la disillusione del mid-tempo “Waning Picture”, che acquista velocità nel finale grazie ad un opportuno assolo. Dopo alcuni tecnologici effetti iniziali, “Destiny Machine” cambia spesso passo, procedendo dapprima ritmata e moderna, quindi rarefatta, infine veloce. C'è ancora spazio per la strumentale “Fog”, una lenta effettata dai connotati vagamente blues, che cresce con maggiore durezza per poi tornare melodica dopo due apprezzabili assoli. Un vocalist veramente feroce e degli strumentisti competenti danno luogo ad un death metal melodico di ispirazione Dark Tranquillity; i brani sono brevi e non opprimenti, dato che respirano continuamente grazie ad un notevole gusto melodico ed a frequenti assoli di chitarra. Consigliamo questo buon debutto agli amanti del death, com'è naturale, ma estendiamo l'invito un po' a tutti i metallari, visto che il lavoro può accontentare ampie e svariate fasce dell'intero movimento heavy metal. 75/100
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David Bonacchi: Voce Anno: 2009 Sul web: |