Con un certo ritardo ci giunge il primo lavoro degli emiliani Progeny, risalente al 2006; Insanity possiede una copertina moderna ed astratta e, nonostante sia solo un demo, un libretto con testi e foto. Il CD dura circa quindici minuti e si apre con la personale e massiccia “Devourer of Worlds”, che verte sul concetto di sofferenza e sull’invito ad essere padroni della propria volontà. Su “Disciples of Sufferings” torna il tema della sofferenza come unica arma per purificare un mondo così corrotto e decadente: il pezzo sfrutta una continua alternanza tra parti più martellanti ed altre all’insegna di rallentamenti cadenzati. “Black Sun of Inhumanity”, infine, rappresenta la vendetta della sofferenza contro gente cieca a causa della propria ignoranza: il brano, che sfrutta le doppie voci, è piuttosto veloce pur possedendo al suo interno una parte rarefatta che si rivela utile a prendere fiato. Tre canzoni sono veramente poche per esprimere un giudizio completo, comunque il suono è moderno e compatto: a nostro parere si tratta più di death metal che di thrash propriamente detto, ma questi termini non vanno intesi in senso tradizionale, visto che si notano tracce di hardcore, di Meshuggah e di Machine Head. La voce graffiante è accompagnata prevalentemente dalla ritmica ed il solismo diviene così limitato ad alcuni discreti passaggi; alla lunga l’effetto risulta un po’ monocorde, comunque il disco è consigliato agli appassionati del metal estremo e dei suoni moderni. 66/100
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Carlos: Voce, basso Anno: 2006 Sul web: |