Torna, dopo aver attraversato i territori Dark/Wave dei primi due lavori e le più complesse costruzioni sonore Progressive ed Ambient del terzo capitolo della sua discografia, il compositore e polistrumentista milanese Giorgio Maggiore.
Torna con il suo quarto capitolo intitolato Radioanima, un titolo che già si fa segnalatore e spia di quello che il musicista lombardo vuole presentarci. Questa sua quarta opera continua il discorso intrapreso già l'anno scorso con Dentro ai Tuoi Sogni e quindi ritroviamo composizioni più lunghe ed articolate, 4 sono i brani oltre i 5 minuti, partiture e strutture strumentali più complesse ed articolate e ritroviamo quindi quella miscela di Progressive Rock ed Ambient, elettronica ed acustica che aveva già ben figurato nel precedente capitolo, questa volta però Giorgio Maggiore usa questa base musicale, questo tappeto sonoro per incentrare su di esso una costruzione emozionale che punta direttamente all'anima e qui titolo non poteva essere più azzeccato, con 10 composizioni dal carattere intimistico ed introspettivo, una volontà da parte dell'autore, peraltro evidenziata anche nel testo del brano che apre e da il titolo all'album, di sintonizzarsi sulle frequenze dell'anima, guardando all'essere più che all'apparenza, alla concretezza ed alla verità più che all'effimero ed alla bugia. Il già citato brano "Radioanima" è sicuramente il pezzo più riuscito ed indicativo dell'opera di Giorgio Maggiore, un brano che indubbiamente rende il merito al compositore milanese di aver saputo veramente costruire uno "strumento" in grado di trasmettere all'anima, un brano in cui anche la parte vocale, da sempre, punto debole di Giorgio Maggiore si dimostra adeguata e "sintonizzata sulle giuste frequenze". Lo strumentale "Speranze Tradite" si riallaccia direttamente ai bei capitoli strumentali già presenti in Dentro ai tuoi sogni, come "Bagliori di Luce", o ancora la chitarra protagonista di "Rintocchi", brano raffinato, estatico e sognante, l'incedere lento e soave di "Ricordi Improvvisi", la coincisa e lineare bellezza di "Inno", brano stupendo, dal carattere epico e coinvolgente, pur nella sua apparente "semplicità", proprio come un inno. Un temerario viaggio è invece "Wie Wird Meine Zukunft" con il testo in tedesco, forse una sorta di omaggio al krautrock ? E non si poteva chiudere che con un altro rimando/richiamo all'anima, dopo la trasmissione dell/all'anima si arriva "In Fondo all'Anima", con una ballata dal sapore intimo ed introspettivo, dove le chitarre giocano tra loro in un ricco intrecciarsi di accordi acustici. Continua la crescita di Giorgio Maggiore, crescita compositiva, migliorando ed affinando la struttura dei brani, con piccole perle che con sempre più frequenza si affacciano all'interno delle singole composizioni, i passaggi strumentali di brani come "Inno", "Rintocchi" o "Ricordi Improvvisi" ne sono ricco esempio e crescita tecnica, specialmente per quel che riguarda la parte vocale ("Radioanima" su tutto), in questo lavoro sicuramente più adeguata e meno imbarazzante che nei precedenti capitoli. Un lavoro sicuramente buono e convincente che premia la volontà e la "caparbietà" di un musicista, un artista nel senso vero della parola, che vuole in primis esprimere se stesso, le sue idee, la sua musica e che quindi merita al minimo il rispetto dell'ascoltatore. Complimenti Giorgio, non sempre sono stato tenero con te ma questa volta tu ed il tuo Radioanima mi avete proprio convinto. 70/100
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Giorgio Maggiore: Voce, tutti gli strumenti Anno: 2008 |