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Baaba Kulka
Baaba Kulka

Ha del clamoroso quello che riescono a combinare questi 5 ragazzi polacchi.

Leggendo le note di presentazione di questo album intitolato, così come la band Baaba Kulka ammetto di essere rimasto leggermente interdetto, "rivisitazione in chiave pop/jazz dei brani di maggior successo niente meno che degli Iron Maiden" e conferma viene dal logo della band che utilizza l'ormai famoso carattere grafico della "vergine di ferro" e dopo aver letto i titoli dei brani: "The Number of the beast", "Aces High", "Children of the damned", solo per citarne alcuni, ho concluso ... questi sono matti. Poi ho ascoltato il CD e ... no, questi non sono matti, sono dei fottutissimi geni, il lavoro fatto dalla band polacca di rivisitazione e riarrangiamento dei brani è assolutamente spettacolare, il pensiero di dovere gridare al sacrilegio, alla blasfemia viene immediatamante messo da parte in favore del plauso e dell'ammirazione nell'aver saputo con estrema bravura riscrivere i pezzi facendoli apparire come scritti appositamente per il genere proposto, un mix difficilmente etichettabile di sperimentazione elettronica, jazz, rock e pop ma mantenendo al tempo stesso uno stretto legame con la stesura originale. Il risultato è un ulteriore conferma anche della bontà delle capacità di scrittura della ben più famosa band inglese i cui brani assumono una duttilità mai pensata ed una resa eccellente anche quasi senza la componente heavy. I brani sono tutti perfettamente indovinati ma da citare in particolare "Wrathchild", la spettacolare "To tame a land", "Children of the damned", "Clairvoyant"

Ovviamente il disco probabilmente non sarà molto apprezzato dai fans ultra-ortodossi dei Maiden, è logico che ci vuole una buona dose di apertura per passare con disinvoltura dalla versione di Steve Harris e soci a questa ma musicalmente l'operazione è sicuramente da apprezzare ed il risultato è ottimo, sempre musicalmente parlando niente da dire, un gran bel disco, i Baaba Kulka hanno dimostrato di avere un grande coraggio ed una grande dose di rispettosa sfrontatezza ma l'ascolto del CD non può che rendergliene doveroso merito.

78/100


Bartek Weber: Chitarra
Gaba Kulka: Voce, tastiere
Piotr Zabrodzki: Basso, tastiere
Tomasz Duda: Sassofono, clarinetto, flauto
Maciej Moruś: Batteria

Anno: 2011
Label: Mystic Production
Genere: Alternative

Tracklist:
01. The Number of the Beast
02. Wrathchild
03. Aces High
04. To Tame a Land
05. Ides of March
06. Prodigal Son
07. Flight of the Icarus
08. Children of the Damned
09. Clairvoyant
10. Still Life

Sul web:
Baaba Kulka

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