stEP_01 è l'esordio discografico per i Nomansland band che nasce a Bolzano nel 2001, 5 brani che presentano una buona band; originale, viva e vivace, capace di misurarsi in un contesto particolare, come dicono loro stessi nella loro biografia, in un contesto che è terra di confine con implicazioni non semplici da comprendere e che accrescono le difficoltà nel ricavarsi un proprio spazio, specialmente interpretando le loro canzoni in italiano.
I Nomansland sono riusciti nel difficile intento, proponendo una musica che pur prendendo a modello gruppi attuali come Muse, Placebo e Radiohead affonda prepotentemente le proprie radici nel periodo forse migliore e più ispirato del rock italiano, a quegli anni ottanta forieri di un ottimo Rock Made in Italy e portatori di band come Litfiba, Denovo, Diaframma o ancor più indietro strizzando l'occhio anche a gruppi culto come i Decibel di Enrico Ruggeri, band e sonorità a cui a mio avviso i Nomansland sono fortemente debitori. Un ottimo risultato quindi quello dei ragazzi bolzanini nel riproporre in chiave sicuramente moderna, attuale ed originale sonorità ed atmosfere elettriche ed elettroniche decisamente anni '80 con il cantato italiano che contribuisce a dare una chiara impronta al suono, arricchendo il contenuto musicale con una dose di melodia perfettamente misurata ed equilibrata. Il cantato in italiano ci porta ad approfondire i testi che si dimostrano molto ben articolati, profondi, attenti ad evitare accuratamente la banalità, indubbiamente dei buoni testi, testi figli dell'incrocio culturale che l'Alto Adige rappresenta, che affrontano le contraddizioni del nostro tempo ed i conflitti tra razionale ed irrazionale, tra interiorità e apparenza. Una particolare cura ed attenzione, a tutto vantaggio del giudizio complessivo, è dedicata alla produzione ed alla registrazione del disco, veramente di qualità più che professionale, nonchè all'artwork ed alla presentazione del disco e della band, ricca e chiara. Con questo buonissimo esordio i Nomansland dimostrano di avere, oltre a buone capacità tecniche, le idee molto chiare sul suono da proporre, un suono che pur rimanendo su binari strettamente Rock non ci fa mancare il gustoso sapore della melodia. Il Rock italiano è sempre vivo. 75/100
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Luca "doc" Fontana: Voce e Chitarra Anno: 2007 |