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- Recensione di "... in effetti c'ho molto da ridere - 2008
- A&B -
Ciao Andrea, innanzitutto Benvenuto su ArtistsAndBands e grazie per il tempo che ci dedicherai nel rispondere a queste domande.
- Andrea Buffa -
Bè, grazie a voi, per lo spazio che mi dedicate ...
- A&B -
Prima di parlare di "... in effetti c'ho molto da ridere" e sopratutto del CD Live prossimo all'uscita vorremmo parlare di te, com'è nato l'Andrea Buffa musicista, ci vuoi parlare un po’ della strada che hai percorso finora ?
- Andrea Buffa -
Ho iniziato a suonare la chitarra abbastanza presto. La prima lezione l’ho fatta in seconda elementare. L’ultima, due settimane dopo.
Non ero portato per lo studio, forse per l’impegno (ride ndr). Oggi un po’ me ne pento perché una maggiore preparazione teorica e tecnica mi consentirebbe di scrivere con meno difficoltà e, sinceramente, recuperare il tempo perso a trentanove anni è sempre un pochino più difficile. Pazienza, ho giocato molto di più a nascondino con i miei amici in cortile, a Sesto San Giovanni.
La chitarra è rimasta e, a tratti, mi è tornata tra le mani. Ho sfruttato le poche cose che avevo imparato per andare un po’ più in la ogni volta. Attorno ai sedici-diciassette anni, ho iniziato a scrivere. Sempre poco e questo mi ha avvantaggiato perché il filtro alla base era grosso, prima ancora di mettere le cose nero su bianco. Nell’autunno del duemilasette ho pensato che avere delle canzoni nel cassetto senza sapere se fossero buone o meno era una cosa stupida e che se potevo mettermi in gioco per trovarmi impieghi che non mi avrebbero mai reso felice, potevo farlo anche per una cosa buona come le canzoni. Ho scritto, così, a Lorenzo Monguzzi, una notte, mandandogli qualche testo e chiedendo un’opinione. Non conoscevo Lorenzo di persona e non mi aspettavo una risposta. La mattina, invece, ho acceso il pc e ho trovato la sua mail. Oggi ci capita di aprire i suoi “Mercanti di Liquore” e ho un amico in più.
Dopo la mail e l’incontro con Lorenzo ho cominciato a credere che “questa cosa” del fare il musicista fosse una opzione possibile. Ho incontrato molti musicisti che mi hanno aiutato. Sonia Cenceschi e Gabriele Buffa, sono con me dall’inizio e, indiscutibilmente, Il progetto è mio come il loro.
Siamo nell’ultimo quarto della prima stagione vera e propria e quando ci guardiamo indietro quasi facciamo fatica a crederci. Suoniamo e abbiamo suonato parecchio e, a prezzo di molte e molte ore di prove, tutte le settimane, possiamo godere, oltre che dell’applauso del pubblico e dell’apprezzamento degli addetti ai lavori, anche della soddisfazione di sentire come la musica che facciamo sia cambiata, abbia fatto dei passi avanti significativi.
- A&B -
Nel 2008 esce l'EP "... in effetti c'ho molto da ridere" a più di un anno di distanza ti ritieni soddisfatto, personalmente l'ho apprezzato molto ed ho letto moltissime critiche positive.
- Andrea Buffa -
(sorride ancora ndr) Mi è tornato, per caso, in mano qualche settimana fa, in macchina e me lo sono riascoltato. I musicisti sono sempre ipercritici nei confronti del loro lavoro e io non faccio eccezione.
È un demo, un po’ patchwork, realizzato in tempi diversi, in condizioni tecniche diverse, all’alba della mia carriera e si sente. In mezzo a tutte le “magagne”, però, filtra quello che tutti ci hanno riconosciuto sin dalla prima volta che siamo saliti su un palco: il contenuto di base, fatto delle parole che ho scritto e canto e della musica che suoniamo, arriva, comunque e colpisce chi ascolta. È una cosa, “incredibile” e bellissima.
- A&B -
"... in effetti c'ho molto da ridere" ... perchè questo titolo ?
- Andrea Buffa -
Mah, tutta la prima parte della mia produzione ha, per caso ma anche no, una venatura un po’, diciamo, triste. La produzione e la post-produzione del demo sono arrivati dopo molti mesi di cose belle e bellissime in crescendo, che hanno cambiato molto il mio modo di guardare alla vita e alle cose che mi capitano. Il titolo è, in un certo senso, il tentativo di riportare equilibrio, di dire che, nonostante nelle canzoni che canto non ci siano eccessivi argomenti per farsi delle grasse risate, come uomo ho molto di cui essere felice, che la vita è fatta anche di cose belle.
- A&B -
... anche se in realtà magari in questo periodo, sopratutto guardando alla nostra società, c'è anche "molto da piangere" .. non trovi ?
- Andrea Buffa -
Certamente la situazione generale non è buona in assoluto e, soprattutto, assolutamente non per tutti. Questo non va bene. Molte cose sono o sembrano essere ad un passo dal baratro. La Democrazia è sempre di più sotto pressione, sia a livello nazionale che internazionale, crescono le intolleranze, le tentazioni all’isolamento, i razzismi, la cura del gretto interesse particolare a scapito di quello comune. La sofferenza è l’unica compagna di troppo vite.
D’altro canto, però, c’è una parte di umanità che ha gli strumenti per cambiare le cose e ci sono ancora persone che, nel quotidiano o impegnandosi a livelli che hanno delle ripercussioni di respiro maggiore, vanno nella direzione giusta. Abbiamo tutti una responsabilità e il potere di fare qualcosa per migliorare la situazione. Dobbiamo non arrenderci alla pigrizia, all’oblio, alla pressione della società che ci sta intorno e non perdere il contatto con l’umanità che è in noi e in molti di quelli che ci stanno attorno.
- A&B -
Domandina cattivina .... c'è realmente qualcosa di Andrea Buffa ne "L' artista" (brano contenuto ne "... in effetti c'ho molto da ridere" ?
- Andrea Buffa -
Ne “L’Artista” ho messo tutta la paura che mi fa l’idea di diventare una di quelli si credono “saputi” perché hanno un palco e un pubblico che li ascolta. Quelli che fanno i guru, che hanno capito com’è tutta la storia e, non soddisfatti, te la raccontano pure. Orrore!
Se dovesse capitarmi, perché ho picchiato la testa o le droghe, di cui non faccio ancora uso, mi avranno bruciato l’ultimo neurone, mentre mi mandate “a cagare”, per piacere, tiratemi giù dal palco a calci nel culo e non fatemi più salire.
- A&B -
La scuola cantautorale ligure ( Lauzi, Paoli e sopratutto De Andrè) mi sembra ti abbia influenzato parecchio, sia musicalmente che liricamente, ma ci sono anche altre influenze nel tuo personale background musicale ?
- Andrea Buffa -
Lauzi e Paoli li ho sentiti qualche volta alla radio e questa cosa che mi dici mi incuriosisce molto, così approfondirò la mie poche conoscenze riguardo questi due autori. Il discorso è sicuramente diverso per quanto riguarda De Andrè. A casa dei miei stavano due album del Faber e io li ho consumati. Mi ha sempre incantato la sua capacità di raccontare, l’utilizzo meraviglioso che faceva delle singole parole. C’è da considerare che ho imparato a cantare, proprio sulle sue canzoni e che la mia voce, per un fatto naturale, ha un registro che, in qualche modo, si avvicina alla sua. Completa il quadro, il fatto che la prima parte della mia produzione è fatta di chitarra e voce e fino a meno di due anni fa non ha avuto modo di uscire da questa condizione.
Ho ascoltato abbastanza i cantautori italiani e poi tutto quello che mi è passato vicino alle orecchie.
In questo periodo ho iniziato un lavoro di “ricerca” nel territorio del rock che, chissà perché, ho bazzicato, anche come ascoltatore, troppo poco.
- A&B -
Sono in contatto, tramite Facebook (ormai è ovunque) con Sonia e vedo che la vostra attività Live è veramente intensa, è questa la dimensione che preferisci ? sul palco, a tu per tu col pubblico a raccontare le tue storie ? o magari preferisci la tranquillità e l'intimità dello studio ?
- Andrea Buffa -
Sonia, oltre che la mia chitarrista e uno dei motori principali del progetto è il mio “Ministro della Propaganda e dell’Informazione”!
Abbiamo suonato molto, è vero, anche in contesti molto diversi e tutte le volte siamo tornati a casa contenti per quello che ci era successo, per gli incontri che avevamo fatto. La dimensione “live” ha caratterizzato questa prima parte della nostra carriera. Lo studio lo abbiamo visto poco, e sempre un po’ di corsa, per realizzare il demo “…in effetti c’ho molto da ridere”.
Posso dirti però, che ad oggi, la “dimensione studio” è, per noi molto meno “rilassante” di quello che si possa immaginare. Un bel palco grande, con sotto tanta gente pronta anche a fischiarti, mi mette più tranquillità che non lo stare da solo in studio, con le cuffie e il microfono davanti.
Sono dimensioni diverse, entrambe importanti per un artista, entrambe in grado di portare in luce degli aspetti diversi di quello che hai dentro. Credo che un percorso artistico debba essere fatto di tutti e due i momenti e che da ognuno si possa trarre grande soddisfazione.
- A&B -
Attività intensa che sta portando ad un progetto importante, un CD registrato dal vivo, ce lo vuoi presentare ?
- Andrea Buffa -
L’idea del live è la conseguenza naturale del percorso che abbiamo fatto anche se, ci rendiamo conto, nella carriera di un artista, generalmente, questo arriva dopo un paio di dischi di studio e molti giorni di tournée.
Noi avevamo l’esigenza del disco; per lasciare qualcosa a chi ce lo chiede quando andiamo a suonare e per avere del materiale che rispecchiasse un po’ di più quello che siamo diventati rispetto a “…in effetti c’ho molto da ridere”. È capitata l’occasione di suonare in un locale importante che aveva le tecnologie per catturare le tracce, così abbiamo colto l’opportunità e abbiamo registrato.
Siamo stati molto fortunati perché è stata una serata bellissima e la qualità della nostra performance ne ha risentito positivamente. Abbiamo una quindicina di pezzi che devono fare l’ultimo giro in studio per togliere qualche rumore. Poi troveremo il modo di pubblicare l’album. Sicuramente in internet e poi anche su un supporto fisico.
Tutti pezzi nostri a parte “Bella Ciao” e Il “Testamento di Tito” che sono pezzi fissi nelle nostre scalette.
Una traccia è già disponibile in internet, come “anticipazione”.
- A&B -
Qual'è l'apporto alla musica di Andrea Buffa dei tuoi "compagni di viaggio", di chi collabora musicalmente con te, come Sonia Cenceschi o Gabriele Buffa, solo per fare due nomi
- Andrea Buffa -
Sonia e Gabriele sono, nella musica che faccio, come lo sono io. Sono due persone meravigliose e due musicisti incredibili. Hanno creduto al mio progetto da subito e, per questo, si sono spesi come non pensavo fosse possibile. Contribuiscono in modo determinante alla qualità di ciò che suoniamo, con gli arrangiamenti e la passione. Si sono fatti “un mazzo tanto” tutti e due e non smettono di farselo. Basti pensare al fatto che Sonia ha preso la sua valigia ed è venuta ad abitare in Brianza da La Spezia (oh, lì c’è il mare!!!) con tutte le difficoltà che questa cosa comporta e Gabriele che fa dei numeri incredibili e dei sacrifici enormi per provare e lavorare sui pezzi. Mediamente proviamo una quindicina di ore alla settimana. A volte di più.
Suonare con loro, anche quando rimaniamo per cinque ore sulla stessa strofa della stessa canzone è una cosa bellissima. A loro devo molto e, indiscutibilmente, “Andrea Buffa” è anche Sonia Cenceschi e Gabriele Buffa!
Abbiamo avuto la fortuna di collaborare anche con altri musicisti e tutti hanno dato e lasciato qualcosa, anche se poi hanno preso delle strade diverse. Credo sia uno degli aspetti più belli del fare musica quello del collaborare, portare una canzone a diventare qualcosa di più mettendo dentro un pezzettino della propria anima, tutti insieme.
- A&B -
Usciamo un attimo fuori dall'ambito strettamente musicale, gusti, interessi, pregi e difetti dell'Andrea Buffa uomo.
- Andrea Buffa -
Se metto tutti i difetti vi imballo il server. A volte faccio fatica a tenere la concentrazione su un progetti e divago un po’. A volte vorrei fare molte cose e non considero che il tempo non si può piegare alle mie necessità così rischio di incasinare tutto. Però, per i difetti, è meglio che chiedi a chi mi sta vicino, sono più preparati e meno parziali. Per i pregi è facile: sono alto!
Prima di iniziare a suonare per davvero, correvo in bici, era il mio sport, il mio hobby. Sfortunatamente non è compatibile con il fare il musicista, in questa fase, così è un po’ in ombra. Coperto, forse, anche dalla pancetta che rischio costantemente di mettere su facendo “L’Artista” (ride ndr).
Ho due figli meravigliosi, a cui già devo rubare del tempo per suonare, così di spazio per fare molto altro, non è che ne rimanga.
- A&B -
Cosa ne pensi del rapporto musica-internet, fenomeni come MySpace ma anche il peer-to-peer così come l'informazione musicale non più legata ai veicoli tradizionali come Radio e TV, o introvabili fanzine ma nuovi canali come le webzine facilmente raggiungibili da tutti gli internauti ...
- Andrea Buffa -
Internet è sicuramente una grossa risorsa sia per chi fa musica che per chi la ascolta. Permette di avere un pubblico prima ancora di essere saliti su di un palco, può essere un metro sul quale valutare la qualità e il riscontro che hanno le cose che si fanno. Anche l’informazione sulla rete è uno strumento interessante. Radio e televisione, però, sono indiscutibilmente davanti e non si può non fare i conti con loro se si vuole fare della musica un mestiere.
Il peer-to-peer è una cosa buona. Permette alla musica di diffondersi e l’accesso alla produzione musicale anche a chi non può tirare fuori la cifra ingiustificata di venti Euro a ciddì!.
- A&B -
Andrea un buon proposito per questa seconda parte di 2009 ed un augurio che vorresti fare a te stesso
- Andrea Buffa -
Finire di scrivere lo spettacolo teatrale, di musica e monologhi, al quale lavoro da qualche mese, ma questo è facile perché ormai il lavoro è quasi finito, e portarlo in scena entro la fine dell’anno.
Vorrei fare l’ultimo bis una sera e, per mano a Sonia e Gabriele, sentire che è fatta, che la musica è, definitivamente, il nostro lavoro.
- A&B -
C'è una domanda che nessuno ti ha mai fatto ed alla quale ti piacerebbe avere la possibilità di rispondere .... marzullescamente parlando ... "fatti una domanda e datti una risposta" ...
- Andrea Buffa -
Hai dei nei? Davanti no, dietro non riesco a vedere.
- A&B -
Andrea io ti ringrazio di cuore per la pazienza (tanta) che hai avuto nel rispondere alle mie domande, ti rinnovo i complimenti per quanto ci hai fatto ascoltare finora e ti faccio un grosso in bocca al
lupo per le prossime uscite musicali. Lascio a te il compito di chiudere questa intervista come preferisci.
- Andrea Buffa -
Ringrazio te, Salvatore, e Artists&bands per l’attenzione che ci avete dedicato e per le belle cose che avete scritto di noi. Crepi il lupo, come si deve dire e spero di vedervi presto ad un nostro concerto o ad uno spettacolo. Vi abbraccio tutti quanti.