The Limit è un trio statunitense, di Milford nel Connecticut per la precisione e ci propongono un Hard Rock tipicamente americano, anthemico e "chitarroso", ricco di groove e di ritornelli chatchy ed accattivanti, un sound tipico, il cui pregio è però quello di non rimanere ancorato a sonorità vintage e pur richiamandosi con forza ai canoni dello stile riesce ad aprirsi a sonorità più moderne e contemporanee, regalando una buona miscela che che partendo dai Led Zeppelin, arriva ai Pearl Jam, passando attraverso gli anni ed attraverso band come U2, Police, UFO, Steve Vai ecc ... il tutto gradevolmente inserito in questo loro secondo album intitolato Reinventing the Sun
Brani come House of Sand e The Closer, in apertuta del disco, portano subito potenti scariche di adrenalina, grazie alla loro potenza e "ruffianamente" ci invitano fin dall'inizio ad indulgere con bontà al prosieguo dell'ascolto. Musiche tipicamente zeppeliniane, che talvolta guardano più al sound tipico delle ballad della band inglese, come A little like dying talvolta ai giochi vocali tipici di Robert Plant, come con Sky Walker o anche a certi passaggi di chitarra in cui Jimmy Page è da sempre maestro, ed è il caso di Time can't keep me e specialmente di Mother Maria, arricchiscono questo lavoro della band americana, sempre con il bravo Mark Daniel in evidenza, Mark che peraltro anche fisicamente ricorda moltissimo proprio Robert Plant ... quando si dice il destino. Completano la tracklist alcuni ottimi brani, capaci di veleggiare lungo le correnti dell'Hard Rock classico ma abili a spingersi attraverso territori che lambiscono il Progressive Rock e condite da un certo sapore Glam sono Best thing, The things you want; mentre toni più Heavy non mancano nel repertorio dei The Limit e li troviamo con piacere in brani come Gravity e Save yourself, in assoluto uno dei pezzi più convincenti di Reinventing the Sun. In chiusura poi trova spazio anche uno strumentale assolutamente sperimentale, Hard to say goodbye (reprise) brano di cui però in tutta onestà i The Limit potevano fare decisamente a meno. Una band i The Limit che riesce a dare un tocco di relativa freschezza a sonorità che talvolta possono suonare stantie, specialmente per le nuove generazioni, indubbiamente 3 bravi musicisti, per un album, questo Reinventing the Sun che ha come valore principale l'onestà e la consapevolezza di non volere e non potere inventare nulla di nuovo ma consci anche di avere la capacità di rendere complessivamente attuale, ricco e gradevole quello che già da molti altri prima è stato scritto. Sicuramente interessante. 75/100
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Mark Daniel: Voce, chitarra Anno: 2007 Sul web: |