Home Recensioni Album Opeth - Ghost Reveries

Opeth
Ghost Reveries

Atteso, tanto atteso è finalmente uscito, anche se in realtà erano già stati anticipati sul sito della casa discografica ben 2 song di questo nuovo lavoro dei mitici svedesi capitanati da Michael Akerfeldt è finalmente uscito Ghost reveries. Atteso per vedere se i nostri eroi sarebbero stati in grado di ripetersi ad altissimi livelli come praticamente han sempre fatto finora, atteso per vedere se veramente Damnation era solo un esperimento oppure era una nuova via nel songwriting Opeth.
Bene atteso e ... non delude le aspettative, gli Opeth ci sono e sono sempre grandi, unici, imbattibili ... forse mi sbilancio troppo? sono troppo di parte? può essere ma gli Opeth rimangono tra i pochi a sorprendere sempre e positivamente all'uscita di un loro nuovo lavoro e poi 4 brani sopra i 10 minuti ... si sono loro, gli Opeth sono tornati .. anche se sarebbe meglio dire che non se ne sono mai andati.
La prima cosa che salta all'orecchio è la grande prova vocale di Michael, che fosse uno dei migliori cantanti growl in circolazione è risaputo ma qui da una grande dimostrazione vocale anche nel pulito, ascoltare Hours of wealth per credere, ma non solo, tutte le canzoni sono costellate dalla sua ottima interpretazione, come detto sia in growl che in pulito.
Appunto, il growl, è tornato il growl, dopo la parentesi di Damnation ma oltre al growl ci sono momenti molto più di atmosfera, ci sono i soliti stacchi e cambi di ritmo tipici dello stile del gruppo ma qui esaltati maggiormente dall'uso molto più intenso delle tastiere, al punto da inserire Per Wiberg come membro effettivo della band, c'è molto più Progressive Rock dei precedenti lavori, linee melodiche più "allegre", meno cupe, ma c'è sempre la solita velocità e la solita grande abilità del duo Martin&Martin alle ritmiche, la batteria di Lopez è a mio avviso superba.
Alla fine si potrebbe dire che Ghost reveries rappresenta veramente un cambiamento nella tradizione, un disco assolutamente da non perdere per i fan degli Opeth e non solo.

80/100


Michael Akerfeldt: Voce, chitarre
Peter Lindgren: Chitarre
Martin Lopez: Batteria
Martin Mendez: Basso
Per Wiberg: Tastiera

Anno: 2005
Label: Roadrunner Records - Zomba music Ltd.
Genere: Death/Prog Metal

Tracklist:
01. Ghost of perdition
02. The baying of the hounds
03. Beneath the mire
04. Atonement
05. Reverie/Harlequin forest
06. Hours of wealth
07. The grand conjuration
08. Isolation years

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.