Ecco una proposta nuova, in un certo senso originale, sicuramente interessante ed indubbiamente molto coraggiosa, si tratta del CD autoprodotto: "L'ultimo uomo sulla Terra" dei toscani Time Keepers.
Proposta nuova perchè i Time Keepers sono alla prima vera esperienza discografica di una certa consistenza, dopo un demo intitolato "Hyla Arborea" ed un disco contenente le varie cover eseguite dalla band dal vivo. Proposta indubbiamente molto coraggiosa ed in un certo senso originale poichè questo "L'ultimo Uomo sulla terra" non è "solamente" un concept strumentale ispirato al film di Werner Herzog, "Cuore di Vetro" inserendovi accanto fondamentali riferimenti concettuali tratti dalle opere del drammaturgo tedesco "Georg Buchner", operazione questa già di per se molto coraggiosa e dotata di una certa originalità appunto perchè non stiamo parlando di un regista e di un film di facile fruizione ma "L'Ultimo Uomo sulla Terra" è anche e sopratutto l'anteprima, di un progetto più ambizioso che intende porre questo lavoro come la base musicale di uno spettacolo più ampio e complesso che incorpori al suo interno la musica appunto ma anche cinema e teatro, a questo riguardo intendiamo segnalare al lettore che desidera approfondire, anche un sito che la band ha dedicato al progetto e che potete trovare visitando l'url: http://xoomer.alice.it/ultimouomosullaterra La storia è quella di Hias un pastore di un borgo bavarese in un tempo apparentemente situato tra il XVIII ed il XVI secolo, un pastore che ha delle visioni, visioni di distruzione, di dolore, di fuoco, visioni che presagiscono la fine del mondo; la morte del mugnaio, unico custode del segreto del vetro rubino, base materiale dell'intero microcosmo del borgo, porta alla fine del mondo, la fine del piccolo mondo conosciuto dal borgo bavarese, la disperata ricerca del segreto del vetro rubino porta il padrone della vetreria alla follia, al fuoco che incendia per sua stessa mano la propria bottega, follia che contagia man mano tutto il borgo, una follia collettiva, il mondo finisce, le profezie di Hias si avverano ma le sue visioni sono anche la sua nemesi e la sua speranza ed in una di queste degli uomini su di un isola trova riparo il seme della conoscenza, essi vogliono vedere, vogliono vedere oltre e s'avventurano per il mare su di una barca troppo fragile per resistere alle forze dell'oceano per andare a vedere dove finisce il mare, remando verso l'orizzonte, accompagnati solo da un volo di gabbiani, da un volo di speranza. Hias resta l'unico essere umano, l'unico in un mondo che scivola verso la follia, in un parallelo con il nostro mondo, ed è il messaggio che la storia ci trasmette, un mondo, il nostro, che sconvolto da guerre, da mutamenti climatici e catastrofi ambientali imminenti non sa vedere oltre il proprio naso non sa leggere i segni della fine ma da qualche parte ci deve essere un isola, ci devono essere degli uomini in cui trova riparo il seme della conoscenza, degli uomini che sono pronti per il loro viaggio. Musicalmente il lavoro dei Time Keeprs si basa su di un classico Rock Progressivo che affonda prepotentemente le proprie radici sulle sonorità tipiche degli anni d'oro del genere, gli anni '70, con particolare riferimento a gruppi come i Genesis, ELP e Pink Floyd, anche se effettivamente questi ultimi non si possono considerare pienamente e completamente Prog, con una reinterpretazione, specialmente nell'uso della strumentazione più moderna ed attuale richiamando conseguentemente anche gruppi come gli IQ, il tutto arricchito da un tocco molto personale che da al suono delle tonalità più cupe ed oscure, più psichedeliche. Il concept dei Time Keeprs è diviso in 4 sezioni principali per un totale di 16 brani, nella prima sezione: "Il Pastore", viene presentato il personaggio di "Hias" e le sue "visioni", nella seconda: "La morte del mugnaio" si narra del panico e dello sconcerto che colpisce i paesani alla notizia della predizione di Hias sulla "fine del mondo", nella terza parte: "Incendio!" ci viene raccontata la "fine del mondo" con la sua follia e la sua violenza, chiude il disco la quarta parte "Viaggio alla fine del mondo". Nel complesso il racconto musicale trasmette abbastanza bene le emozioni e le sensazioni del film e della storia, coadiuvato in questo da alcuni interessanti sample tratti dai dialoghi del film di Herzog che appunto aiutano l'ascoltatore, rendendo più lineare e comprensibile lo svolgimento della storia. Una produzione coraggiosa ed ambiziosa, il cui risultato finale risulta nel complesso soddisfacente, forse alla lunga un pelino troppo prolisso probabilmente a causa della mancanza delle parti cantate, ma nel complesso "L'ultimo uomo sulla Terra" è un lavoro che lascia un buon ricordo di se, da affinare ancora la parte tecnico/strumentale, migliorando in particolare alcuni aspetti riguardanti gli stacchi ed i passaggi tra chitarra e tastiere nella conduzione della linea melodica, Filippo e Luca dimostrano comunque di conoscere i propri strumenti, buona nel complesso la parte ritmica di Andrea e Demetrio, qualche lieve sbavatura nel drumming, a volte la batteria sembra incartarsi su se stessa ed il basso, complice però l'autoproduzione appare talvolta un poco in ombra, anche se in alcuni brani Demetrio si erge a solista dimostrando ottime capacità, teniamo comunque anche conto che i Time Keepers sono giovani ed avranno tempo e modo per migliorarsi ed affinarsi, l'importante è che le basi e le idee ci siano e queste non mancano alla band toscana ed una conferma è il songwriting, decisamente all'altezza delle aspettative, un livello compositivo che si mantiene sempre su ottimi standard. Come detto a causa dell'autoproduzione il disco paga il solito dazio alla registrazione al mixing e più in generale alla produzione di chiara matrice casalinga, dazio che però per un progetto come questo diventa un tributo pesante da pagare. Una produzione coraggiosa e si sa di solito il coraggio alla fine paga e viene ripagato, la speranza resta quella di riuscire un giorno a risentire questo lavoro rimixato e con una produzione professionale. Comunque un applauso ai Time Keepers per il coraggio e per il risultato ottenuto 70/100
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Andrea: Batteria, loops ed effetti Anno: 2006 |