Capita raramente di trovare gruppi, specialmente italiani, in grado di riuscire a fare del discreto Rock pur navigando in quella zona musicale di confine, in quella zona musicale dove facilmente si può scivolare o sarebbe meglio dire "cadere" nel pop più banale e scontato, spesso facile approdo per band alla ricerca del facile "successo".
I romani Zelda, pur se nati nel 2005 e quindi relativamente "giovani", invece riescono in questo intento, riescono a navigare in questa zona di confine, proponendoci con questo loro EP omonimo di 8 canzoni un discreto Rock o meglio un Rock dalle discrete potenzialità, un Rock, certo ancora acerbo, dai toni pacati e dai suoni rotondi e puliti che lascia fuori la parte più spigolosa e grezza tipica del Rock più sanguigno e vero, un suono ancora pregno di troppe "contaminazioni" pop ma che grazie al suo retrogusto comunque rockeggiante si lascia ascoltare con discreto piacere e che dimostra delle basi di crescita che se incanalate nella giusta direzione possono portare a buoni risultati. Un sound quindi che sta in bilico tra la possibilità di compiere un evoluzione più marcatamente Rock, rendendo il suono stesso più "grezzo", più "spigoloso", cosa auspicabile dal mio punto di ascolto, oppure svoltare decisamente verso il pop e per quanto sentito in questo lavoro dei ragazzi romani sarebbe un vero peccato, perchè tra le 8 canzoni vi sono spunti decisamente interessanti. Sulla falsa riga di quanto detto sopra si muove pure la parte testuale, il cantato è in italiano, presentando delle liriche forse talvolta troppo semplici, troppo legate a sonorità più conformiste, anche qui un adeguamento a linee meno scontate a mio avviso non farebbe che giovare agli Zelda. Qualche piccola critica va mossa alla presentazione del prodotto, buona la cover ma onestamente troppo scarno il foglio di presentazione del gruppo; se volete che vi si conosca dovete dare molte più informazioni su di voi, molto buona invece la registrazione e la produzione musicale, gli arrangiamenti dei pezzi restano invece legati ad una certa semplicità. In definitiva comunque un esordio sufficiente per gli Zelda il disco si lascia ascoltare e mette in mostra potenzialità più che buone se sviluppate in un ottica musicale più "distorta" e più "grezza", al momento quindi il disco resta adatto agli amanti di quel sound di confine, quel sound che sa di Rock ma di un Rock soft, dagli angoli smussati e dalle atmosfere più orientate al pop ma il futuro potrebbe riservarci delle piacevoli sorprese, la scelta tocca a voi ragazzi. 60/100
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Emilio Zazzali Anno: 2005
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