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Sarà perché in questo periodo sto riascoltando la “trilogia del potere”, sarà perché da un personaggio chiave del rock italiano come
Piero Pelù ci si aspetta sempre qualcosa di più di un semplice disco pop\rock manieristico (nonostante una discografia solista assai altalenante), ma questo ”
Fenomeni” non mi ha convinto per niente.
Giunto al quinto lavoro solista in meno di dieci anni, l’ex storico singer dei
Litfiba presenta 10 canzoni inedite, più una discreta rivisitazione de “
Il Mio Nome E’ Mai Più” ( incisa nel 1999 insieme a
Jovanotti e
Ligabue per Emergency), che sanno di annacquato, di un terribile “già ascoltato”. Per utilizzare un modo di dire più che appropriato, questo è un’ album che non sa nè di carne, nè di pesce. Il singolo di lancio, “
Tutti Fenomeni”, si regge su un buon riff di chitarra ma è quanto di più scontato di possa ascoltare ora come ora , compresa le classiche frecciatine verso la classe politica e il mondo televisivo, verso chi preferisce l’immagine ai contenuti, che risultano obbiettivamente patetiche in un momento come questo. Non mancano i buoni spunti, come la successiva “
Mamma Ma-donna”, dal ritornello energico e fresco, cosi come “
Ti Troverai”, pezzo dedicato alla figlia più grande. La tematica qui è il conflitto tra padre e figlia, con Pelù che non cerca risposte, ma tenta di analizzare un momento di vita di una persona a lui vicina. “
Ufo Su Firenze” è l’ennesimo brano dedicato alla sua città natale (prendendo spunto da uno storico fatto avvenuto allo stadio A.Franchi nel 1958), mentre “
Parole Diverse”, discreta ballata, affronta il difficile tema della comunicazione nella coppia. Musicalmente parlando, “
Fenomeni” continua sulla scia di “
In Faccia” (2006), con gli strumenti base ad imbastire tutti i suoni, lasciando da parte gli arrangiamenti pomposi e le sovraincisioni dei primi 3 dischi in favore di un rock diretto, asciutto ma senza anima.
Tra tanta confusione e fumo, non mancano però canzoni che migliorano col passare degli ascolti, come “
Nato Qui”, che perlomeno si regge su una buona carica rock’n’roll, e come la successiva “
Verità”, un manifesto alla libertà d’espressione sempre e comunque. In definitiva, alla luce di quanto ascoltato, questo album sa un po’ troppo di vincoli discografici da rispettare. Va bene che i Litfiba erano i Litfiba e non è corretto un eterno paragone con un passato “scomodo”, ma qui il buon Piero fa di tutto, ma non di certo il fenomeno. Giunti al 45° minuto, cioè alla fine dell’album, la voglia di rispolverare anche i 5 dischi degli “elementi” diventa una necessità e non il semplice desiderio di approfondire quel che fu per l’ennesima volta.
50/100
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Piero Pelù: Voce e chitarra Daniele Bagni: Basso Saverio Lanza: Chitarra Paolo Baglioni: Batteria
Anno: 2008 Label: TEG/Sony BMG Genere: Rock
Tracklist: 01. Tutti Fenomeni 02. Mamma Ma-donna 03. Parole Diverse 04. Viaggio 05. Nato Qui 06. Verità 07. Ti Troverai 08. Zombies 09. Ufo Su Firenze 10. Amor Diablo 11. Il Mio Nome E’ Mai Più (2008 version)
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