Attivi dal 1999 i romagnoli Lemeleagre, trovano in personaggi come Simone Lalli (Autobam, Elec), Oliviero "Olly" Riva (The Fire, Furious Party, Shandon), Roberto "Tax" Farano (Negazione, Angeli, Fluxus, Quinto Braccio) e Alessandro "Ovi" Sportelli (Prozac+, Negazione) i collaboratori ideali per realizzare e produrre questo Atlante, riuscito album che si riallaccia musicalmente alla tradizione migliore del pop/punk italiano.
I riff di chitarra funzionano alla grande, così come la melodia vocale, proponendo ritornelli e passaggi si orecchiabili ma mai banali e con linee melodiche che sanno trovare i momenti per spingere sapientemente sull'accelleratore. La partenza è veramente di ottima fatture con tre brani: "Atlante", "Sub" e "La morale" gradevolissimi e di buon livello musicale, in cui il gioco preferito della band, fatto di ritmo, melodia e potenza si esprime nel modo migliore, 3 brani che hanno nella facilità estrema di entrare in testa e non uscirne più la loro "arma" vincente. Molto interessanti anche le sfuriate punk di "Voglio di più" (cover degli Angeli) o le linee più "ruffiane" di Puro/Impuro. Decisamente meno ruffiana sia dal punto di vista musicale che lirico è "La chiesa dei morti viventi" brano per me tra i più riusciti che ci presenta una band abile anche nell'uso dei testi. Altro ottimo brano sicuramente da segnalare è "Tormenta in cui ritroviamo ritmi più "d'impatto" con toni che strizzano l'occhio al Rock più duro. Chiude la melodica "Affidavit". Un lavoro quindi che promuove a pieni voti una buona band; un album di genere che si ascolta tutto d'un fiato e con piacere dall'inizio alla fine, destinato sia a chi cerca un sound gradevole, orecchiabile, non eccessivamente impegnativo ma non scontato o forzatamente di "facile presa" e sia a chi non dispiacciono brani arricchiti da quel pizzico di brio e vivacità che Lemeleagre sanno dosare con sapienza. Un giusto mix di reminiscenze punk e sonorità alternative pagando un piccolo pegno al power pop più mainstream, il tutto però onestamente non dispiace. 70/100
|
Silvio Pasqualini: Voce, chitarra Anno: 2011 |