A quasi tre anni di distanza da "Il sogno del gorilla bianco" arriva l'ultima attesissima fatica dei T.A.R.M., tornati più in forma che mai. Quest'album cancella ogni eventuale dubbio relativo allo stallo in cui i nostri sembravano quasi essersi accomodati negli ultimi tempi.
Dopo un tour trionfale lungo tutto lo stivale e la recente esperienza sudamericana ecco a voi "La Seconda Rivoluzione Sessuale", un album originale, vario, ben suonato ricco di spunti e soluzioni interessanti. Quello che colpisce chi come me li segue dall'inizio della loro carriera non è solo il coraggioso mix di maturità ed energia degna dei primi due album messe in campo, bensì come i brani suonino in modo semplice e piacevole nonostante la notevole elaborazione che accompagna tutti i brani. Soggiace ma ti entra inevitabilmente in testa. Il tema su cui è incentrato il disco, il sesso, viene ovviamente affrontato in modo più esplicito di quanto Toffolo e compagni abbiano fatto in occasioni precedenti. Com'è nel loro stile hanno affrontato tematiche di interesse sociale in modo opposto rispetto a come i media, col loro fastidioso folklore, utile solo al rumore, ci hanno abituati. Questo disco ti parla, perchè parla di esperienze comuni. Dal pezzo introduttivo "Come Ti Chiami?", rappresentazione volutamente scarna di accordi e parole della continua giostra di conoscenze e relazioni sociali cui siamo nostro malgrado sottoposti, portandoci a ripetere sempre le stesse cose con tutti, a "La Sorella Di Mio Fratello" che affronta il tema di un ragazzo che vuole cambiare sesso, passando per l'immancabile canzone d'amore frustrato "Ninnanannapernina", abbiamo un'intera gamma di declinazioni attraverso le quali vengono cantati/raccontati il sesso e la libertà. Dei dodici brani che compongono il disco mi sento in dovere di dare uno spazio a parte all'incredibile "Il Mondo Prima", pezzo destinato a figurare tra i migliori brani di sempre della band. Ognuno a modo suo avrà di che rispecchiarsi in una canzone che vi risuonerà in testa all'infinito. Pochi riescono a rievocare sensazioni che sembrano essersi dileguate assieme al fumo della diciottesima candelina, quasi nessuno lo fa in soli 2'36". I Tre Allegri Ragazzi Morti lo hanno fatto. Non mi sento di dover aggiungere altro. Concludo con un altra caratteristica del disco, non ultima in ordine di importanza, che riguarda le numerose collaborazioni presenti all'interno dell'album e che hanno contribuito in maniera importante alla sua realizzazione. Si va dagli ottoni dei Meganoidi, dalle chitarre di Ru Catania degli Africa Unite e di Agostino dei Lombroso, dal rap in francese di Flora Michal nella bella "L'impegno", alla parte vocale, che accompagna quasi per intero "Il Mondo Prima", di Marcella De Gregoriis. Com'è già accaduto in precedenza abbiamo anche qui una cover straniera riadattata in italiano, una canzone degli Art Brut, My Little Brother, qui diventa "Mio Fratellino Ha Scoperto Il Rock'N'Roll, divertente atto conclusivo del disco nella quale figurano Brian Ritchie dei Violent Femmes (basso) e gli Zen Circus (cori e chitarre). Mi permetto inoltre di elogiare il fatto che la pubblicazione di questo disco sia avvenuta ancora una volta da parte di "La Tempesta", etichetta indipendente appartenente alla stessa band che continua a sfornare dischi senza preoccuparsi minimamente (che equivale a schierarsi, con forza, contro) del business musicale. |
Davide Toffolo: Voce, chitarra Anno: 2007 |