Johnny Freak è il nome di un personaggio apparentemente secondario del famoso fumetto Dylan Dog, compare solo nell'episodio omonimo ed è un ragazzino che funge da "serbatoio" di organi usato dai suoi "genitori" per curare un fratello malato. Un personaggio "apparentemente" secondario, perchè il suddetto episodio è uno dei più toccanti, profondi ed amati del fumetto di Tiziano Sclavi.
I Johnny Freak rendono col loro nome omaggio alla saga dell'indagatore dell'incubo, omaggio a cui ci associamo essendo anche noi estimatori del fumetto in questione; chiusa la parentesi fumettistica è d'uopo iniziare a parlare di musica, il combo frusinate nasce nel 2005 e propone un sound che si ispira al grunge dei primi anni '90 ed al tipico sound del Rock made in Italy, con una vena Hard Rock che fa capolino nei brani più "duri" di questo platter. La band dopo una corposa attività live e la partecipazione, con discreto successo ad alcuni concorsi nazionali, nel 2007 decide di mettere "nero su bianco" quanto realizzato fin ora, le proprie esperienze, la propria musica, nasce così, completamente autoprodotto, questo album intitolato Sognigrafie, titolo che sta a significare espressamente la volontà della band di "imprimere i sogni della band nella realtà". Il risultato sono 12 brani interessanti, che alternano ritmo e ponderata pacatezza, Rock vivo e vitale, ricco di grinta e melodia, in cui la band a parer mio da decisamente il meglio di se, tirando fuori brani assolutamente di ottimo livello come "Gli alterati", "Mi stanco di me", la bellissima "La notte" o "Fiore bianco" e passaggi più intimi, che talvolta risultano forse un pochino troppo blandi; un sound che pur non introducendo nessun elemento di particolare innovazione e novità, propone un Rock canonico ma molto ben realizzato, piacevole all'ascolto, complessivamente mai noioso o banale sia per le parti musicali che per i testi. Un lavoro quindi ampiamente più che sufficiente per i Johnny Freak che dimostrano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che anche in Italia ed anche cantando in italiano si può fare un buon e sano Rock, grintoso e melodico, interessante ed intelligente, dal mood catchy ed accattivante, il tutto senza necessariamente scadere nel facile ascolto e nel banale, un "investimento" musicale sicuro. 70/100
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Luca Spisani: Voce, piano Anno: 2007 |