Home Recensioni Masterpiece Funkadelic - Maggot Brain

Funkadelic
Maggot Brain

Mother Earth is pregnant for the third time
For y'all have knocked her up.
I have tasted the maggots in the mind of the universe
I was not offended.
For I knew I had to rise above it all
Or drown in my own shit.

“Suona come se tu avessi appena scoperto che tua madre è morta”.
Le parole di un George Clinton strafatto di LSD al suo chitarrista Eddie Hazel. Poi il lamento di Maggot Brain, dieci, lunghissimi minuti di passione.
La psichedelia che si agita soffocata nel grembo della terra.
Gli echi che vanno e vengono, si aprono claustrofobici e si chiudono infiniti. È l’incipit privo di sarcasmo, l’introduzione alla maestosità euforica dei sei brani successivi. Aperta parentesi, chiusa parentesi.
Siamo tornati lì, al fuoco primordiale del funk estremo. Ora c’è solo la voglia di incendiare il mondo con il ritmo nero, dalla Motown alla perversione di James Brown, Sly & The Family Stone, Jimi Hendrix
La musica dei Funkadelic è pura alchimia primitiva dove il soul e il blues toccano l’hard-rock e la psichedelia.
Oltre la forma canzone, oltre gli inni generazionali alla Livin’ in America, dove una sfrenata libidine alla Sex Machine si mescola con il groove vibrante. Quel groove che sta ai neri come lo stornello ai toscani. C’è tutta l’essenza/cultura dei neri americani.
Il furore sessuato che ammazza ritmi e suoni, i 3 minuti che appaiono più estenuanti dei 10.
La risposta ironica e strafottente alla discriminazione razziale, l’ultimo sberleffo al perbenismo bianco.
(When we're souls to your brother, livin' in this world we all live in, we are back in our minds, again) Siamo nel 1971, ma potremmo essere da qualche parte, in un qualche tempo, negli anni ’60. I valori non cambiano, le parti non si invertono.
Maggot Brain rappresenta dunque l’universo libero, ingordo e pieno di fratellanza che tutti (gli afroamericani) cercano. Una terra promessa fatta di droga, puttane e vestiti sfarzosi. Mondo ideale e idealizzato, disperso nella sua irrangiungibilità. Di qui la frustrazione nascosta di Maggot Brain, la speranza che nasce come unica risposta a un pessimismo mai del tutto ammesso.
Un’altra mielosa utopia stile peace and love?
No. Basta uno sguardo alla copertina: siamo nella merda fino al collo.

 


Eddie Hazel: Chitarra
Tawl Ross: Chitarra
Bernie Worrell: Tastiere
Billy Nelson: Basso
Tiki Fulwood: Batteria
Parliament, Gary Shider, Bernie Worrell, Tawl Ross: Voce

Anno: 1971
Label: Westbound
Genere: Funk/Hard Rock/Psichedelia

Tracklist:
01. Maggot Brain
02. Can You Get To That
03. Hit It And Quit It
04. You And Your Folks, Me And My Folks
05. Super Stupid
06. Back In Our Minds
07. Wars Of Armageddon

Sul web:
George Clinton

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