Un incantesimo, un salto nel tempo, nel medioevo, un salto in periodi oscuri e sereni al tempo stesso, un intricato labirinto di suoni, un vorticoso susseguirsi di emozioni intense, un caleidoscopico insieme di tristissime melodie, voci intense e poetiche che trasportano l'ascoltatore attraverso lande medioevali, territori sognanti ed onirici per tutta la durata di questo bellissimo capitolo dei Magnifiqat, gruppo lombardo capitanato da Emanuele Rastelli, già con i Crown Of Autumn, qui insieme a Mattia Stancioiu alla batteria e Massimiliano Biganzoli al basso.
Un disco emozionante, con un suono decisamente gotico, un gothic ma con una quasi assente vena metal, anzi con un tocco maggiormente dark e sinfonico, un disco in cui "comanda" la voce calda di Emanuele Rastelli, il cantato in italiano, con testi tra l'altro bellissimi per la semplicità e l'immediatezza che li contraddistingue ed in cui spicca la delicata presenza del soprano. Decisivo nell'economia generale del disco è l'utilizzo di strumenti come viole, violini e flauti. Non mancano distorsioni ed elettronica, ma si inseriscono perfettamente nel tessuto melodico quieto e pacato spesso con assonanze quasi ambient e folk, a simulare una mescolanza tra sacro e profano. Poesie messe in musica con una musica delicata e leggera, emozioni e suggestioni, questo è in sintesi il "riassunto" de "Il più antico dei giorni", un disco che va senz'altro ascoltato. 80/100
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Emanuele Rastelli: Voce, chitarra, tastiere, percussioni. Anno: 2004
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