Il trio dei Silicon Dust, da Napoli, vanta nel palmares personale il premio BLM Elettronica 2009 (Festival Internazionale della Musica Elettronica di Venezia) e con l'EP d'esordio Lulin propone principalmente un'innocua elettronica danzereccia dalle atmosfere fortemente sintetiche e condita da una gamma di effetti sonori (filtri, distorsioni ed arpeggiatori per lo più) che vanno dal cartoonesco al robotico.
Il finale “Fargard” può far venire in mente dei Chemical Brothers che necessitano pesantemente di ulteriore acido, mentre il maggior difetto di “Bad Child” è che non vi porta le luci stroboscopiche in camera vostra, irrinunciabili per poter riuscire ad apprezzare un pezzo del genere (ed in effetti gli show live del gruppo si avvalgono di light design in sincrono con la musica). “Illogically” è infine un crescendo con un retrogusto da videogame, forse l'episodio migliore. “Under the sun” è il raccordo tra queste ultime due. Le pulsazioni regolari della raccolta toccano suoni legati al ig-beat come all'house e alla psichedelia, senza risultare né aggressivi né sensuali né tantomeno “trascendentali”. L'impressione che destano è infine quella di un colorato sample-pack gigante, divertente per passare qualche ora davanti ad un sequencer digitale in compagnia di qualche amico e nulla più. |
Nard: Programming Anno: 2010 |