Imago Mortis nome non nuovo del panorama Black italico, tutto ovviamente rigorosamente underground.
Le sabbie del tempo scorrono ormai dal 1994 per Abibal, unico membro fondatore ancora in line-up ma nonostante le innumerevoli vicissitudini tipiche di chi fa musica per passione, per coerenza e per devozione ma nel più assoluto anonimato, i blackster lombardi durante l'anno appena trascorso si ripresentano con questo Ars Obscura, un lavoro veramente valido. Black Metal classico, senza tanti fronzoli e senza alcun tipo di ghirigoro sinfonico ma che appare lo stesso moderno e convincente sopratutto per la cura negli arrangiamenti e nella produzione che esaltano il riffing a tratti veramente grezzo e tagliente, così come efficacissime sono anche le linee di chitarra ed il cantato acido quanto basta a garantire quelle atmosfere gelide che "hanno il sapore della Morte" che è la vera protagonista del concept degli Imago Mortis, a garantire un ulteriore tocco di buona intelligenza compositiva i buoni cambi di tempo che rendono i sei brani, di durata mediamente superiore ai 7 minuti, appetibili anche ad un pubblico meno avvezzo ai canoni classici del Black. Sei brani costanti nella qualità, sempre elevata, senza nessun passo falso, sei brani che scorrono lineari e sempre "vivi", pur parlando di Morte. Un lavoro quindi che merita di essere ascoltato ed apprezzato, massimo rispetto quindi per gli Imago Mortis e per il loro Ars Obscura, in primis per l'onesta e la credibilità del platter e quindi per la dedizione e la passione della band. Le sabbie del tempo scorrono ormai dal 1994 ma gli Imago Mortis non han cercato di barare fingendo di essere cosa non sono e già per questo vanno apprezzati, se poi come in questo caso il disco ha anche un suo spessore musicale i complimenti sono doppi. 73/100
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Abibial: Basso, voce Anno: 2009 |