Home Recensioni Demo & EP Ferox - In Death We Triumph

Ferox
In Death We Triumph

Debut demo per i ravennati Ferox che tuttavia credo abbiano gia abbandonato il progetto, o almeno il suo moniker per un'altro (Morbid Pest) e per sonorità leggermente diverse. Abbiamo qui 5 tracce di grim black metal aspro e sprezzante dall'andatura lineare e semplice, con un ottimo lavoro dietro le pelli dai ritmi molto sostenuti e imponenti e una buona sezione ritmica se non del tutto perfetta almeno efficacemente canonica.
La proposta non dispiacerà a chi mastica questo genere di black metal perché nella sua forma essenziale e naturale, lo stampo è nordico e ce ne rendiamo conto dalle primissime note dell'opener "Necromantic Kingdom", se proprio devo fare un appunto questo è la troppa staticità dei brani, la lunghezza a volte estenuante e i suoni che non sono molto interessanti, una via di mezzo, né troppo sporchi né troppo nitidi e curati, il che mette la release in una sorta di limbo stilistico, almeno dal punto di vista prettamente legato alla registrazione ed al trade mark del genere primigenio.
La marcia nella tradizionale forma del black metal risulta imperiosa nel proseguo del demo, così che rifulgono di luce propria solo certi attimi e parti di alcuni brani ("All Putrefed" e "Usque ad Inferos") con un connubio di tematiche oscure intrecciate con le trame feroci appunto del combo, l'EP 'In Death We Triumph' è quindi da considerarsi un ipotetico ponte non un punto di arrivo, la bozza semplice e grezza di un sound che deve evolversi, un allenamento stilistico prima del vero debutto e quindi ci si dovrà aspettare maggiore originalità dal successivo lavoro nelle nuove vesti di Morbid Pest.
Il malefico trio comunque dimostra in questo ep di sapersela gia cavare egregiamente in ambito black, pescando a piene e sanguinolente mani dal black metal del passato, il sound così risente troppo di scale e riff, ahimé, gia uditi e ripetitività diffusa, nonostante sia un non troppo amante delle sperimentazioni in questo ambito credo che ogni tanto la ricerca di una impronta propria ed una impostazione distinguibile sia d'obbligo per evitare di essere uno dei tanti ‘gruppazzi’ senza carattere che infestano la scena.
Il black metal deve essere scandito da tempi aspri, medi e veloci, con ritmiche impervie e monocorde, ma nobilitato anche da arrangiamenti ed inserti sinistri e molto foschi, tematiche che spaziano nell'oscuro mondo del’oblio e del perverso odio manifesto.

Non ci sono ricami di nessun genere in questo ep, nessun cedimento alla melodia, anche se per me è sempre la melodia che decreta un accento antesignano nello sviluppo del songwriting anche nel black metal, durante l'ascolto di questo ep a volte le sfuriate e le imperiose graffianti impennate del sound mi ricordano un tipo di black metal made in Svezia ma non propriamente quello Norvegese nonostante i paralleli ci siano tutti.
La stesura dei brani è molto lineare ma basata sulla velocità sostenuta per il 90% del demo, io ci sento dentro un sound glaciale e ma mai macabro e perverso con partiture ad ampio respiro e poca spettralità se togliamo meriti alla voce roca e demoniaca in screming putrido, le martellanti partiture di batteria basso e chitarra sono come un torrente in piena e soprattutto Athanor e Tepes ci mettono del loro impegno per non smorzare affatto questo impeto.
Se “Necromantic Kingdom" è un brano lungo e statico da un punto di vista della variazione ed effetto che produce, "Sangue Tra I Capelli" dopo le cadenze iniziali si sviluppa su territori più criptici senza fragori ma con una alternanza ipnotica e con un pregio, la brevità del pezzo e le liriche in lingua italiana.
Emerge in "All Putrefed" uno stile esplosivo che quasi si carica nei primi secondi del brano per esplodere deflagrante poco dopo con la sua virulenza a discapito della morbosità rituale che dovrebbe evocare, il ritmo è buono così come il freddo refrain stra-ispirato e fiero in pieno nothern style con brevi rallentamenti e sfuriate repentine, per me il brano migliore del set nonostante sia ancora una volta canonico.
"Black Throne" è un brano che ricalca la stessa linea tracciata ma che trovo più piatto, un brano riempitivo e niente più dove non c'è nemmeno tutta quella forsennata violenza precedente a favore di un semplice incedere anonimo, si chiude con "Usque ad Inferos" brano infiammato, il ritmo è ottimo, anche qui si fa a meno della rabbia feroce per dedicarsi ad un andamento altisonante e ferale, il brano si sviluppa su un tessuto di vera invocazione rituale, lo standard anche qui è buono, seconda track migliore del disco.
Speriamo di sentire presto delle news da parte del nuovo progetto, in attesa si sfiora la sufficienza per un pelo...

55/100


Athanor: Voce & chitarra
Tepes: Basso
Chaos: Batteria

Anno: 2008
Label: Autoprodotto
Genere: Black Metal

Tracklist:
01. Necromantic Kingdom
02. Sangue Tra I Capelli
03. All Putrefed
04. Black Throne
05. Usque ad Inferos

Sul web:
Morbid Pest (ex-Ferox) @MySpace

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