Esordio discografico per i blackster teutonici Farsot che al primo colpo, per i tipi della Lupus Lounge, fanno subito centro, con un lavoro, questo IIII che riesce ad essere brillantemente originale pur non introducendo essenzialmente nulla di importante o significativo nella scena, richiamandosi fortemente a band come Enslaved, Sigh, Shining ma riuscendo a comporre le varie parti del puzzle musicale con discreta autonomia e sopratutto dosata ed intelligente personalità.
Il disco è un viaggio tra 4 temi (Tematik), tipicamente Black, tipicamente oscuri e maligni: Odio (Hass), Ansia, Paura (Angst), Morte (Tod) ed infine Dolore e Lutto (Trauer), intervallati da 3 brevi intermezzi strumentali dalle tetre atmosfere e dalle sonorità tipicamente Ambient. L'apertura è destinata al tema dell'Odio con Tematik-Hass, un impatto subito violento e dirompente con la gelida Hass-Angst che introduce il secondo tema: la Paura, con Tematik-Angst, dal riffing più intricato e complesso, meno violento e più cadenzato e con qualche inserimento melodico. Il secondo interludio Angst-Tod che prosegue sulle tinte Dark Ambient del precedente ci porta direttamente al tema della Morte: Tematik-Tod che si apre in maniera decisamente più pacata, con un arpeggio di chitarra, il brano è più articolato dei precedenti, meno crudelmente violento e maligno e tendenzialmente più epico. Il terzo interludio è più musicato, non più solo rumori ma un coro ecclesiale che ci introduce al Dolore, al Lutto, alla fine, al monumentale, devastante ed emozionante brano che appunto chiude IIII intitolato Thematik-Trauer, un viaggio, un esperienza, un ordalia che trasporta e circonda l'ascoltatore, ponendolo al centro di una visione distruttiva e catastrofica, dolore (Trauer), Black grezzo e furioso, sinfonico e melodico, passaggi Progressive e ritmi sincopati che si alternano ad accellerazioni e ritorni melodici, su tutto la voce angosciosa e malvagia, in un continuo cambio di scenario che riesce a mantenere l'ascoltatore col "fiato sospeso" fino all'ultimo respiro dei 20 minuti di questo piccolo maligno gioiello di dolorosa violenza e oscura ricercatezza. Ed è appunto questo insieme di sonorità grezze e violente puramente brutali ed infernali, miste a momenti di più raffinata ricerca emozionale e a passaggi più oscuramente melodici che fanno di IIII un gran bell'esempio di cruda sinfonica malignità ed un ottimo debutto per i Farsot. 85/100
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3818.w: Chitarra Anno: 2007 |